Dieci miliardi e 12 milioni: è questa la cifra destinata alla Regione Campania dalla Conferenza delle Regioni nella tarda serata di ieri. L’accordo sul riparto del Fondo Sanitario 2014 è stato approvato all’unanimità e presenta un’importante novità per la nostra regione. In totale la conferenza presieduta dal governatore del Piemonte Sergio Chiamparino con vicepresidente Stefano Caldoro, ha stanziato 107 miliardi di euro. “E’ stato fatto un grande lavoro di equilibrio, anche grazie alla disponibilità di alcune Regioni che hanno perso risorse – il commento a margine dell’approvazione dei due governatori – Probabilmente è la prima volta che le Regioni approvano un riparto senza attendere sollecitazioni dal governo. Crediamo sia un segnale di crescita importante”.
La novità riguarda i criteri applicati per la definizione del riparto e in particolare il fattore di incremento della popolazione (i dati demografici sono stati riallineati in base all’ultimo censimento) e l’introduzione – accanto all’indice di anzianità – dell’indice di deprivazione riferito al disagio sociale e culturale. Per la Campania infatti la cosiddetta “pesatura” maggiore della popolazione anziana rappresenta un motivo di distorsione essendo la regione con la popolazione più giovane d’Italia. Il governatore Caldoro aveva addirittura proposto l’abolizione dell’indice.
“Il risultato conseguito, nel riparto tecnico del Fondo Sanitario Regionale, può rappresentare una svolta per la sanità regionale e, in particolare, per la medicina territoriale”. E’ quanto ha affermato il vicesegretario nazionale Fimmg, Silvestro Scotti secondo cui l’introduzione del nuovo indice “rappresenta la possibilità di reinvestire le risorse in un progetto che produca salute partendo dalla prevenzione e dalle azioni tipiche della assistenza territoriale. Siamo scuri che, sia per il contributo che la Regione Campania con il Capo Dipartimento Salute e risorse naturali Ferdinando Romano ha dato in Conferenza Stato Regioni per la definizione del Patto della Salute e sia per il ruolo di Vicepresidenza della Conferenza del Presidente Caldoro, siano maturi i tempi per la realizzazione di un modello di assistenza territoriale che porti la Campania a essere modello di riferimento per un nuovo modo di produrre salute”.
Un riconoscimento che facilita il percorso di risanamento dei conti della sanità campana già passati in 4 anni da un disavanzo sanitario di 773 milioni a un avanzo di gestione di 6 milioni nel 2013 attraverso un taglio della spesa corrente pari a 500 milioni annui. Resta invece il debito pregresso per il quale la Regione sta rispettando un piano di rientro: dal 2005 si è ridotto di 9 milioni, così come restano le difficoltà dei territori più lontani da Napoli e dai grandi centri che hanno pagato maggiormente il conto della politica di risanamento in termini di qualità e quantità dei servizi.