In Calabria si vota tra meno di tre mesi, a Napoli a giugno. E Dema non vuole perdere nessuna poltrona, almeno fino all’ultimo vuole tenersi stretta quella napoletana con una vera e propria battaglia sul vice che si è appena inaugurata. Il futuro della Clemente è già chiaro: è lei il dopo dema a Napoli ma da quando il sindaco De Magistris ha sciolto la riserva sulla sua candidatura in Calabria è già un trantran sul vice e sull’eredità che l’ex pm lascia in città. E’ già tempo di bilanci. Che eredità lascia Dema in città? La differenziata non partita in alcuni quartieri della città, con la crisi del trasporto locale che pesa come una spada di Damocle con i dipendenti in cassa integrazione e bus privati in affitto. La Galleria Vittoria ne è un po’ la cifra esemplificativa. Traffico, lungaggini e nervosismo istituzionale.
«Mi rivolgerò — dice De Magistris — con umiltà e rispetto, a tutte le donne e a tutti gli uomini di questa Regione. Continuerò a fare il sindaco sicuramente fino alle elezioni, facendo magari una specie di tandem a Sud: dopo sindaco di Napoli, presidente della Regione Calabria. Per me sarebbe un onore».
Ma le critiche sono aspre. Parla il segretario napoletano del PD Marco Sarracino «In piena pandemia e con la più grande crisi economico-sociale, la sua unica preoccupazione è la ricollocazione politica. E ora il sindaco a cosa si dedicherà? Ai napoletani o alla campagna elettorale in Calabria?». Va giù duro anche Salvini. La sua è una mancanza di rispetto sia per i cittadini napoletani che per i calabresi.
Carmine Piscopo è in pole per la carica di vice. Serve un punto di equilibrio e il suo nome è tra quelli favoriti. «Piscopo e il capo di gabinetto Ernesto Pollice garantiranno continuità e tenuta», assicura la consigliera Laura Bismuto, vicina ad Alessandra Clemente.