L’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha accettato con riserva l’incarico di provare a formare un governo, dopo averne discusso in mattinata con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lo aveva convocato dopo il fallimento delle trattative tra i partiti della vecchia maggioranza coordinate dal presidente della Camera Roberto Fico.
Draghi, riporta IlPost, adesso avvierà perciò nuove trattative tra i partiti, che al momento sembrano complesse, anche più di quanto si potesse prevedere. Martedì sera infatti il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi ha detto chiaramente di non voler sostenere il governo di Draghi. È stata in parte una sorpresa, perché si dava un po’ per scontato che insieme al Partito Democratico il M5S sarebbe stato alla base della maggioranza. Sembra però che il partito sia diviso, e che la linea di Crimi sia sostenuta solo da parte dei parlamentari del M5S. Bisognerà quindi capire se si ricompatteranno, e nel caso su che posizione, oppure se si divideranno davvero. Con i suoi 190 deputati e gli oltre 90 senatori, il M5S è il primo partito in Parlamento, e in sua assenza la maggioranza dovrà necessariamente passare da un bel pezzo del centrodestra.
Il PD, da parte sua, è tendenzialmente favorevole al governo Draghi, ma ha detto che la sua decisione dipenderà anche dagli altri partiti (cioè, tradotto, da cosa farà il M5S, alleato di governo ormai da un anno e mezzo).
Le trattative coinvolgeranno il centrodestra e la destra in ogni caso: sia che il M5S decida di andare all’opposizione, sia che ci ripensi, perché con ogni probabilità Draghi cercherà di avere una maggioranza il più ampia possibile. Bisogna ancora capire cosa farà Forza Italia, il cui appoggio sembra però plausibile, anche perché nei giorni scorsi era sembrata disponibile a parlare di un governo sostenuto dalla cosiddetta “maggioranza Ursula”. Sulla Lega ci sono più dubbi: oggi Salvini ha fatto qualche tiepida apertura verso Draghi, mettendo in chiaro che vuole delle garanzie sul programma, e che vorrebbe votare comunque prima dell’estate. Fratelli d’Italia invece ha finora chiesto le elezioni, anche perché ha consensi nei sondaggi decisamente superiori a quelli ottenuti alle ultime elezioni nel 2018.
Martedì sera Mattarella aveva detto che detto che, fallite le trattative tra i partiti che sostenevano il secondo governo di Giuseppe Conte, le uniche strade sono un governo non politico o le elezioni anticipate, esprimendosi però decisamente in favore della prima possibilità. Pe questo motivo ha convocato Draghi, una persona che non ha mai fatto politica ma che gode di grande stima nelle istituzioni europee. Draghi ha 73 anni e, come presidente della Banca centrale europea, è stato celebrato come la persona che ha salvato l’euro negli anni seguiti alla crisi economica mondiale cominciata nel 2008.