Ieri il saluto commosso di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.
Prima del tradizionale passaggio di consegne l’ex premier ha accolto nella sala dei Galeoni il presidente del Consiglio Mario Draghi. Il premier uscente e il suo successore si sono riuniti per un colloquio, prima della cerimonia della campanella. Dopo il passaggio di consegne l’ormai ex presidente del consiglio si è congedato dalla sede di governo con il saluto del picchetto militare dei Granatieri di Sardegna.
Conte, visibilmente emozionato, al termine degli onori militari nel cortile di palazzo Chigi, ha chiamato vicino a sé la compagna Olivia Paladino.
Dalle finestre del palazzo si sono affacciati tantissimi dipendenti che gli hanno riservato un lungo applauso, al quale Conte ha risposto con un caloroso saluto. Anche Rocco Casalino, il portavoce dell’ex presidente, era molto provato emotivamente e visibilmente commosso.
Dopo in un lungo post su Fb ha chiaramente esternato tutti i sentimenti che lo hanno accompagnato in questi lunghi e difficili mesi: “Ho lavorato nel “Palazzo”, occupando la “poltrona” più importante. Ma tra i corridoi e gli uffici di Palazzo Chigi, anche alla fine delle giornate più dure e dopo le scelte più gravose, ho sempre avvertito l’orgoglio, l’onore e la responsabilità di rappresentare l’Italia.
Sono grato a Voi cittadini per il sostegno e l’affetto, che ho avvertito forti e sinceri in questi due anni e mezzo. Ma vi sono grato anche per le critiche ricevute: mi hanno aiutato a migliorare, rendendo più ponderate le mie valutazioni e più efficaci le mie azioni.
La forza e il coraggio dimostrati dalla intera comunità nazionale soprattutto durante quest’ultimo anno di pandemia sono stati davvero incredibili – continua ancora l’ex premier – ci hanno dimostrato che ogni ostacolo, anche il più alto e insidioso, può essere superato, scacciando via le paure e i calcoli di convenienza, fidando nel coraggio dell’azione, nella determinazione dell’impegno, nell’etica della responsabilità. Io stesso ho cercato di far tesoro di questa esperienza, pur con i miei limiti, ma – vi assicuro – con tutto il mio impegno e la mia massima dedizione.
Da oggi non sono più Presidente del Consiglio. Torno a vestire i panni di semplice cittadino. Panni che in realtà ho cercato di non dismettere mai per non perdere il contatto con una realtà fatta di grandi e piccole sofferenze, di mille sacrifici ma anche di mille speranze che scandiscono la quotidianità di ogni cittadino.
È davvero necessario che ognuno di noi partecipi attivamente alla vita politica del nostro Paese e si impegni, in particolare, a distinguere la (buona) Politica, quella con la – P – maiuscola, che ha l’esclusivo obiettivo di migliorare la qualità di vita dei cittadini, dalla (cattiva) politica, intesa come mera gestione degli affari correnti volta ad assicurare la sopravvivenza di chi ne fa mestiere di vita.
Conte conclude ringraziando il Paese, un Paese che si è ritrovato a governare in uno dei momenti più difficili di sempre: “Insieme a tanti preziosi compagni di viaggio abbiamo contribuito a delineare un percorso a misura d’uomo, volto a rafforzare l’equità, la solidarietà, la piena sostenibilità ambientale. Il mio impegno e la mia determinazione saranno votati a proseguire questo percorso. La chiusura di un capitolo non ci impedisce di riempire fino in fondo le pagine della storia che vogliamo scrivere.
Con l’Italia, per l’Italia. Grazie.”