Non dura quarantotto ore l’appello ai ministri a parlare solo con i fatti. Nelle ore in cui Mario Draghi prepara il discorso sulla fiducia che pronuncerà mercoledì in Parlamento, la sua larghissima maggioranza è già solcata da conflitti, accuse reciproche, distinguo.
L’invito al silenzio rivolto in Cdm dal presidente del Consiglio mirava proprio a sminare possibili polemiche prima del voto di fiducia ma è già botta e risposta tra il segretario della Lega Matteo Salvini e il leader del Pd Nicola Zingaretti, che ieri si sono, tra l’altro, incontrati alla Camera.
“Euro è irreversibile? C’è solo la morte che è irreversibile”, dice il numero uno della Lega a ‘L’aria che tira’. “L’euro e l’Europa sono la dimensione dove pensare e rafforzare il futuro dell’Italia. Dovrebbe essere anche superfluo ripeterlo”, è la replica via twitter di Nicola Zingaretti.
Il vertice tra i due doveva restare segreto ma ilfattoquotidiano.it immortala entrambi i leader all’uscita e Salvini non nega: “Abbiamo parlato di lavoro, del prossimo blocco dei licenziamenti, bisognerà parlare con le parti sociali”. Il Nazareno tace ma il leghista dice di più, che vedrà anche i segretari di M5s, Fi, Iv. I vertici tra i leader potrebbero diventare la camera di compensazione della larghissima maggioranza, spiegano più fonti. “Conto di incontrare gli altri leader entro la settimana. Oggi spero di incontrare Gelmini e Giovannini”, dice sempre a La7.
“Stiamo cercando – sottolinea in un altro passaggio – soluzioni alle tante crisi aziendali: c’è un progetto di fattibilità sul ponte dello Stretto con l’acciaio prodotto a Taranto, Sarebbero circa 100mila posti di lavoro. Mi aspetto che Draghi rilanci il Ponte sullo Stretto“.
In mattinata Salvini aveva sottolineato a Radio Capital la necessità di deporre l’ascia di guerra lavorare insieme e pensare all’occupazione. Sono stato un’ora con Giorgetti, ci cono 140 crisi aziendali ferme da mesi. Il 31 marzo c’è lo sblocco dei licenziamenti, bisogna intervenire subito”.