Si va verso la somministrazione del vaccino AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni. E’ questa la linea espressa dagli esperti nella riunione di oggi alla quale hanno partecipato rappresentanti del Ministero della Salute, Aifa e Regioni.
La decisione finale arriverà però solo dopo una ulteriore riunione della Commissione tecnico scientifica dell’Aifa. Secondo quanto si apprende, il ministro della salute Roberto Speranza ha, infatti, chiesto all’ Aifa di “fare ogni verifica sul piano scientifico e sulla base di evidenze, per capire se c’è la possibilità di ampliare il limite dell’età. Tale decisione aiuterebbe a velocizzare la campagna vaccini”.
Sulla possibilità di somministrazione del vaccino AstraZeneca anche agli over-55, il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù, a Uno Mattina, ha spiegato che “probabilmente anche noi rivaluteremo, se occorre, questo suggerimento che era derivato, né più né meno, dagli studi clinici di validazione”.
Intanto i sindaci delle 14 città maggiori d’Italia (Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Bologna, Firenze, Genova, Venezia, Bari, Cagliari, Catania, Messina, Reggio Calabria) hanno incontrato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, per parlare della campagna di vaccinazione, delle criticità e per avanzare proposte. Al termine della riunione, presieduta da Antonio Decaro in qualità di presidente dell’Anci e di sindaco di Bari, è emersa la volontà di collaborare per la migliore riuscita possibile della campagna di vaccinazione.
Una campagna, spiega una nota, che per essere di massa non potrà prescindere dal lavoro che i sindaci dovranno coordinare in ogni città media o grande. Decaro ha chiesto chiarezza sugli oneri: i sindaci offriranno gli impianti, le strutture per stabilire punti di vaccinazione, ma per servizi come pulizia e custodia, occorrerà far fronte a spese straordinarie che non potranno essere sostenute dai Comuni. Su questi punti, Decaro ha inviato una lettera alla neoministra agli Affari regionali e alle Autonomie locali, Gelmini.
Sempre sul fronte vaccini una portavoce della Commissione europea ha detto che “Moderna ci ha annunciato qualche ritardo nelle consegne di febbraio, che saranno recuperate a marzo”. Sulla trattativa che, secondo notizie circolate sulla stampa tedesca, sarebbe in corso per un contratto di preacquisto per ulteriori 150 milioni di dosi con l’azienda biotech americana Moderna (con cui l’Ue ha già un accordo per complessive 160mln di dosi) la portavoce ha risposto “non commentiamo sui negoziati in corso”.