Dopo Barcellona, anche Madrid scende in piazza per protestare contro l’arresto di Pablo Haser, noto cantante rap, condannato per alcuni tweet e video contro la monarchia e la polizia, accusato anche di incitazione al terrorismo. Hasél aveva pubblicato sui suoi social una fotografia di Victoria Gómez, che faceva parte del gruppo terroristico marxista GRAPO, oggi scomparso, che tra il 1975 e il 2006 rivendicò più di 80 omicidi. A fianco della foto di Gómez, Hasél aveva scritto: «Le manifestazioni sono necessarie ma non sufficienti, appoggiamo quelli che vanno oltre».
Il cantante, Lunedì, si era barricato nell’università di Lleida rifiutandosi di presentarsi spontaneamente in carcere, cosa che avrebbe dovuto fare venerdì. Con lui erano presenti altri gruppi di resistenza pe sostenere la sua causa. Martedì mattina, la Mossos d’Esquadra (la polizia catalana) ha fatto però irruzione arrestando Haser.
A Puerta Del Sol si sono poi radunate centinaia di persone per svolgere una protesta in maniera pacifica, fino a quando alcune di queste hanno tentato di rompere le vetrine dei negozi del posto.
Il bilancio degli scontri tra polizia e manifestanti conta 55 feriti, tra cui 35 poliziotti, e 19 persone fermate, tra cui diversi minorenni.
Girona, Lleida, Barcellona, Tarragona e Valencia sono le città adesso in piena rivolta, dove i cittadini bloccano le autostrade, si scontrano e manifestano per la libertà di parola, riaprendo un dibattito che in Spagna va avanti da molto tempo, quello sulla libertà d’espressione.