Ancora una volta Andrew Cuomo, governatore dello Stato di New York, viene accusato da una donna di molestie sessuali.
La vittima è Charlotte Bennett, venticinquenne ed ex assistente del potente governatore, che racconta di un episodio in cui Cuomo tra la primavera e l’estate del 2020 le aveva fatto domande inappropriate riguardo la sua vita sessuale e le aveva chiesto, tra le altre cose, se avesse mai fatto sesso con uomini più anziani di lei. Ha poi aggiunto di essere aperto a relazioni sessuali anche con ventenni.
Quanto detto è stato considerato dalla donna come una chiara allusione, definendolo quindi come un comportamento inadeguato e spregevole. Per questa ragione, al tempo, Bennet decise di parlarne con Jill DesRosiers, capo del personale di Cuomo, che le aveva cambiato mansione e l’aveva trasferita in un altro ufficio.
Charlotte precisa al Times di non esser mai stata toccata, ma di aver temuto per la propria incolumità: “Ho capito che il governatore voleva portarmi a letto, e mi sono sentita terribilmente a disagio e spaventata, mi chiedevo come avrei fatto a uscirne e ho pensato che fosse la fine del mio lavoro“.
Ma non è l’unica ad aver subito violenze sessuali da parte del governatore di New York. A testimoniarlo c’è un’altra donna, Lindsey Boylan, ex vicesegretaria per lo sviluppo economico e consulente di Cuomo, che lo ha recentemente accusato di averla sottoposta a un bacio indesiderato e a commenti inappropriati tra il 2016 e il 2018.
In entrambi i casi Andrew nega le accuse, specificando che invece per Bennett ci sarà una revisione esterna riguardo gli episodi condotta da un ex giudice federale, Barbara Jones.
“Non le ho mai fatto avance né ho mai avuto l’intenzione di comportarmi in modo inappropriato”, dice il governatore di New York riferendosi a Charlotte Bennet in un comunicato. Invita inoltre i cittadini newyorkesi, pervasi dallo stupore di quanto accaduto, ad attendere l’esito dell’indagine prima di giungere a conclusioni affrettate e dare un giudizio definitivo.
Nel frattempo Andrew Cuomo è al centro di un’ulteriore polemica: accusato di fornire dati falsi sulle morti per Covid nelle case di cura. Stando ai dati epidemiologici i morti sono stati 15mila e non 8500 come da lui comunicati.
La vicenda è emersa dopo che Melissa DeRosa, suo braccio destro, ha ammesso che l’amministrazione aveva nascosto i dati sui decessi degli anziani nelle case di cura per timore di finire sotto inchiesta. Alla base della decisione di tenere nascosti i dati reali sui decessi, c’è la direttiva con la quale l’amministrazione Cuomo, durante l’emergenza, trasferì oltre 9mila pazienti di coronavirus nelle strutture per anziani.
Nei precedenti giorni i senatori democratici si sono riuniti ed hanno valutato una possibile proposta che imporrebbe al governatore di consultarsi con i legislatori prima di emettere ordini di emergenza. Si preparerebbero a votare nei prossimi giorni.