Nella sezione Special, ‘Per Lucio’ documentario sull’artista che oggi avrebbe compiuto 78 anni.
Davvero bello questo “Per Lucio“, documentario di Pietro Marcello che passa oggi nella sezione Special della 71/ma edizione del Festival di Berlino tutta al digitale. Frutto della passione del regista per Lucio Dalla (“conosco fin da piccolo tutte le sue canzoni a memoria”) e degli archivi (“mi sento a volte più un archivista che un regista“), Marcello combina questi suoi due amori tirando fuori non solo una “biopic” dell’artista bolognese autentica ed evocativa, ma soprattutto la più bella storia d’Italia per immagini degli ultimi settanta anni.
Più straordinarie di tutte le immagini dell’Italia in stazione nel primo dopoguerra, tra valige legate dallo spago e cartoni, e quelle delle Mille Miglia del ’43 con l’italianissimo Nuvolari, il volto pieno di fumo. “Volevo raccontare Lucio Dalla – spiega- non attraverso la voce dei suoi colleghi, ma solo attraverso quella di due suoi amici, delle sue canzoni e con la trasformazione del Paese che lui ha puntualmente raccontato“. A parlare in Per Lucio sono infatti solo due suoi amici, il fidato e spontaneo manager, Tobia (Umberto Righi), e il suo amico d’infanzia, il filosofo Stefano Bonaga.
“Questo film non è il ritratto puntuale di un famoso cantante e nemmeno la sua celebrazione – dice il regista -. Quello che volevo era fare un’evocazione attraverso la voce di qualcuno che lo ha conosciuto dapprima come uomo, amico, e poi artista al servizio della poesia“. Prodotto da IBC Movie con Rai Cinema in collaborazione con Avventurosa e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, il film dedica poi molto spazio a Roberto Roversi, l’intellettuale bolognese grande amico del cantante, suo mentore e autore di molti suoi testi.
ANSA