Il leader di Fn sostiene che: “Si tratta dell’ennesimo atto repressivo che il sistema del pensiero unico politicamente iper corretto mette in atto contro di noi”.
La censura è scattata per “violazione delle regole” previste dalla piattaforma ed in quanto tale rispettabili da tutti gli utenti iscritti.
Come riportato dal quotidiano italiano “la Repubblica”, già in passato il 9 settembre 2019 le pagine Facebook e Instagram del partito Forza Nuova, fondato nel ‘97 e di quelle di CasaPound erano state oscurate.
In risposta a quando accaduto i responsabili delle due piattaforme spiegarono che “le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non possono trovare posto“. In aggiunta CasaPound sostenne di essere vittima di un attacco da parte dei colossi del web a causa del fatto che fossero scesi in piazza contro il governo.
Successivamente Mark Zuckerberg, uno dei fondatori del social network Facebook, venne accusato dallo stesso Roberto Fiore di voler “impedire che ci fosse opposizione al governo di estrema sinistra e a Bruxelles“.
L’esito fu che CasaPound vinse il ricorso e il giudice ordinò a Facebook di riattivare la pagina condannandola al pagamento delle spese legali (15mila euro) e 800 euro per ogni giorno di mancata riattivazione della pagina. Il tribunale di Roma respinse invece il ricorso presentato da Forza Nuova affermando che la sospensione era legittima, come scrive “la Repubblica”.
Questa volta al partito neofascista tocca essere bloccato su Twitter, ma nonostante ciò, Forza Nuova non si è sciolta né rinuncerà alla sua attività politica.
Roberto Fiore si è già occupato di attivare canali alternativi, sia più classici -riviste, libri, blog- che sui social liberi, come Telegram o Vk. Inoltre ha specificato che provvederà a difendersi legalmente.