Cultura

Sanremo 2021: vincono i Maneskin con i loro look e la loro canzone

Cari lettori, per la quinta e ultima sera del 71esimo Festival di Sanremo avevo chiesto stupore da Amadeus per recuperare le serate precedenti e così è stato. Un 8 per Ama e la sua tempesta di paillettes sulla giacca. Sarebbe come dare un voto basso alla giacchina senza collo di Chanel… Una ventata di novità sempre sullo stesso cartamodello. Gai Mattiolo l’aveva già fatto più di 20 anni fa per Raffaella Carrà. Un grande classico della Maison.
Purtroppo arriva subito un brutto voto, un 3 per Ghemon, in total look Marni. Non mi piace il colore, non mi piace il look in generale… I capelli da ‘commara Cesira’ mentre fa la polvere in casa, non si affrontano”.
Un 5 per Gaia, in Salvatore Ferragamo. Abito corto stile bomber bianco e nero in fil coupé sfrangiato jacquard con profonda scollatura a V e maxi-cintura piatta con passante fasciato in pelle sul davanti, completato da un sandalo nero dall’appeal minimalista su tacco scultura.
Iannicelli sai qual è la nuova moda? Riciclare! Alla Gaia siccome le erano avanzati dei ritagli di stoffa del vestito bianco dell’altra sera, hanno pensato bene di utilizzarli per ravvivare il monocolore Total Black. Per nuovo concetto della moda circolare.

Fioccano insufficienze. Eppure avevamo chiesto buon senso e stile. Ok, tanto stile. In fondo chi va a Sanremo viene per le sue canzoni, si forse, ma chi non ricorda l’outfit di Arisa quando qualche anno fa canto “sincerità”? Oppure, pensateci bene cari lettori, ricorderete le canzoni di Achille Lauro oppure i vuoi look?

Ci dispiace, davvero, sono bravi ma non si impegnano. Un 4 per Gio Evan. Non c’è niente di peggio di chi vuole fare il giovane per sembrare più vecchio… Scarpe da tennis sotto la giacca bianca da smoking estivo. Camicia con collo guru: Triplo orrore. I capelli raccolti a ciuccetto devono essere il must della stagione. Non ci siamo.

Recupera un po’ terreno Fulminacci, che nella serata di mercoledì si era beccato un bel 4, per un completo a mo’ di grembiule scolastico reciclato per cinque anni. Per la finale ha optato per un rigoroso ‘taglierino’ nero, di Nonno Lory con sotto la camicia con le stampe dello scamiciato di zia Concetta che ci aveva fatto solo la comunione del nipote Peppino… Pareva brutto a lasciarlo nell’armadio, così una bella sforbiciata e nuova vita al modello. Voto 6 per la buona volontà nell’abbraccio del concetto di moda ecocompatibile.

Ibra? Lo smoking chiaro anche in questo caso è estivo, ma ovviamente vengono proposti i modelli della nuova stagione. In ogni caso, su di lui, starebbe bene anche il pigiamo di flanella: perfetto comunque!.
Il secondo look Ibra potrebbe averlo preso tranquillamente dal guardaroba di Amadeus: un altro smoking, ma con giacca di velluto nero tempestata di cristalli.
Un 7 carico di speranze, per il look di Colapesce e Di Martino, che vestono anche stasera Dolce e Gabbana. Voglio augurarmi che certe scelte, come i  colori pastello alla Regine Elisabetta della prima serata siano volute. Sembrano due comici. Però lasciatemi dire, un pò come intona la loro canzone, vederli insieme cantare e ballicchiare mette leggerezza, una ventata di allegria e spensieratezza.
Malika Ayane si piace così, e anche noi approviamo.  Dopo la rete da pescatore di Las Vegas, stasera è tornata con una tuta, sempre Armani, molto sfavillante. Capelli raccolti in un rigido chignon con tre “palline” e smokey eyes, un look che ricorda molto lo stile di Lady Gaga. La vera chicca sono le scarpe, anch’esse scintillanti. Perfetta, nel suo Armani con i codici di stile riconoscibilissimi, mi piace tanto. Sta bene anche a chi ha qualche morbidezza in più nel fisico. 9 e mezzo… E no, io non credo che la Martino sia diventata troppo buona, semplicemente si sarà addormentata e per i sensi di colpa ha dato un voto alto a Malika Ayane. Altrimenti io non mi trovo un’altra spiegazione.

Il palco dell’Ariston questa sera è tutto per lei: l’evergreen Ornella Vanoni, ospite di questa sera, in un elegantissimo abito nero dal taglio pulito e lo scollo a barchetta di Dior e con i tacchi: a 86 anni ha vinto sicuramente lei.
È stata diretta nel suo medley da un altro orgoglio, questa volta tutto aquilano, il direttore d’orchestra Leonardo De Amicis.
Non poteva che essere 10, il voto che meritano le stelle senza tempo. Ornella Vanoni è un’artista vera, come le stelle non ha l’età… Segue l’antica ‘legge del travestito’: nell’abbigliamento più passano gli anni, più ci si copre. Al massimo ci si vela. Ha raggiunto quel meraviglioso periodo della vita in cui se ne frega assolutamente di piacere ed è totalmente se stessa. Come da lei stessa dichiarato si ammazza ancora di canne e pensa in maniera giovane, per questo resta irresistibile.

Iannicelli, lo so, non sei d’accordo ma lo dirò lo stesso. Orietta Berti che dopo le conchiglie botticelliane della prima sera, il fuxia di venerdì, questa sera ha optato per un caftano in paillettes scintillanti di Giuliano Calza, Orietta resta in tema marinaro, questa sera si è vestita da orata al sale… I capelli, sono un omaggio alla  nuance scelta dalle preziose badanti rumene che tanto ci aiutano in famiglia… Però la canzone non è male per niente.
Iannicelli perché non commenti?? Non sei d’accordo??
Arisa questa sera anche nell’outfit poteva fare di più… È voluta rimanere sullo stile tubetto di senape di Dijon, forse è un concetto più completo di performance d’arte suono, immagine, gusto… Mi dispiace non posso andare oltre il 4!
Sul palco dell’Ariston anche la giornalista Giovanna Botteri, che per i suoi look austeri, è stata anche vittima di body shaming sul web. Elegante e semplice, in un completo pantalone nero, ma luminoso, di Giorgio Armani, Giovanna Botteri aveva già messo le cose in chiaro: “Non aspettatevi il tacco 12 e l’abito lungo, è più facile che salga sul palco in mimetica o che parli dietro ad un cartonato”, frenando le aspettative di chi già era pronto a immaginarla sfoggiare uno scenografico abito da sera. “Viva la faccia! Rispetto alla Palombelli che ieri sera ha letto il suo monologo come si leggono gli ingredienti per fare la gricia, Giovanna Botteri arriva al cuore, anche aiutata dal suo tailleur Giorgio Armani di gran classe: voto 10 e ci inchiniamo.
Bugo quest’anno non litiga con Morgan ma fa a pugni con i colori: questa sera è salito sul palco con una specie di trench patchowk bianco e nero in pelle, da perfetto juventino, con camicia azzurra: è da 3, non di più. Ha avuto il suo picco massimo lo scorso anno sul palco quando è uscito dopo la lite con Morgan. Sarà certamente un grande compositore ed un grande autore musicale, ma l’outfit è completamente da rivedere.

Cari ragazzi, sbagliare è umano, perseverare è diabolico.  Ma perchè Francesca sceglie sempre outfit così classici? Cioè sembrava dovesse andare alla sua comunione. Fedez sempre in Versace è estremamente trash. L’accoppiata è un pugno allo stomaco. Anche no. Chiara ok che sei incinta, però potevi aiutare tuo marito!

I Maneskin grandissimi. Oltre gli schemi e oltre le regole. Si può essere sexy anche con una tutina attillata color carne? Ebbene sì ragazzi. E non mi riferisco solo a Damiano, ma sono davvero belli tutti. Un look perfetto per la loro canzone, che tra l’altro ha vinto il festival di Sanremo. I Maneskin renderebbero trendy anche una busta della spazzatura, certo se firmata Etro è meglio. Tra i look migliori di quest’anno ci sono loro.

Achille Lauro, che altro aggiungere? Sono giorno che si parla di lui. Grandiosi i suoi quadri e le sue perfomance, look studiati per lui da Alessandro Michele, mente creativa di Gucci. Però, c’è un però… per l’ultima serata ci aspettavamo qualcosa di più. Ancora di più, direte voi? Si! Dalla prima serata ci ha abituato al massimo, solo il meglio, e quindi noi ci aspettavamo qualcosa che andasse oltre. Certo è che noi lo amiamo lo stesso e in fondo il festival lo ha consacrato ancora di più. Achille è stato grande e il festival non può far altro che ringraziarlo.

E lasciatemelo dire, cari lettori, anche io devo ringraziare la mia compagna di viaggio. L’altra penna che ci ha tenuto compagnia in queste giornate di Sanremo. Grazie perchè hai messo in pratica una mia pazza idea e l’hai resa possibile.

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