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A Benevento si scioglie il movimento legato all’ex ministro Corrado Passera

In una missiva inviata alla stampa, il movimento beneventano legato all’ex ministro Corrado Passera, ha comunicato lo scioglimento del movimento stesso. Ecco il testo integrale della lettera.

 

” Gent.mi,
non avendo avuto riscontro ai chiarimenti che avevamo sollecitato con le nostre lettere e, da ultimo, con il comunicato stampa del giugno scorso, in merito agli incresciosi episodi che si erano verificati in occasione dell’elezione dei coordinatori provinciali, con la presente, per ogni effetto di legge ed irrevocabilmente,
COMUNICHIAMO
lo scioglimento della porta “Italia Unica Benevento” e di quella “Italia Unica Benevento per il Sannio” e, contestualmente, il recesso di tutti gli iscritti alle medesime porte.
Con amarezza dobbiamo registrare che l’ambizione di “Italia Unica” di costruire un partito nuovo è miseramente naufragata, rivelandosi disorganizzata, approssimativa, velleitaria, inconsistente.
La presenza di un manager alla presidenza del partito ci aveva illusi avrebbe determinato una selezione rigorosa delle classi dirigenti, a tutti i livelli e, soprattutto, coraggio e passione nel sostenere un’offerta politica ambiziosa e dirompente.
Ci si è accontentati, invece, di assemblare ciò che già c’era.
Così, alla meticolosa selezione di legni pregiati si è preferito il più comodo ed economico truciolato: a livello regionale e provinciale, modesti politici fuoriusciti da partiti e partitini; ai più alti livelli, il riciclo di personaggi privi di capacità organizzativa, vanitosi, miopi e arroganti.
Al nuovo che avanza e che travolge, si è preferito l’usato sicuro del vecchio che annaspa e che resiste.
Il risultato, deprimente, è sotto gli occhi di tutti, sia a livello locale che nazionale: invece di un partito nuovo si è creato un nuovo partitino sbiadito, livido, invisibile.
La causa prima di tale “rigor mortis” è riconducibile, a nostro avviso, alla totale mancanza di coraggio: invece di intercettare il disagio di una popolazione affamata e delusa, che non va più a votare, si è preferito raccattare ciò che altri avevano scartato e a proporre una linea politica ondivaga, sbiadita, incerta e di difficile comprensione e collocazione.
Si è passati così, nel giro di soli 6 mesi, dall’ambizione di governare un grande paese come l’Italia, a quella ben più modesta, di amministrare una grande città…e chi sa se il buon senso ed i sondaggi non inducano ad abbassare ulteriormente l’asticella.
Non possiamo consentire che il rantolo di un progetto politico nato sotto i migliori auspici, al quale avevamo aderito con entusiasmo, ma già defunto, offuschi i nostri valori e la nostra passione civile e politica e, pertanto, rivolgeremo la nostra energia e le nostre competenze altrove”.

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