“Vale la pena. Carcere, formazione e politiche di inclusione sociale”.
Questo il titolo dell’iniziativa promossa dall’associazione La Mansarda, presieduta da Samuele Ciambriello, in collaborazione con il carcere di Sant’Angelo dei Lombardi (AV) diretto da Massimiliano Forgione. Un momento di riflessione, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, dell’assessore regionale alla Formazione e Pari Opportunità Chiara Marciani e della presidente della commissione Trasparenza Valeria Ciarambino, che ha consentito alle alte cariche istituzionali regionali di conoscere e toccare con mano la realtà dell’istituto penitenziario altirpino.
Un carcere in cui, lo ha sottolineato il direttore Forgione, viene applicato veramente l’articolo 27 della Costituzione.
“Trent’anni fa nasceva La Mansarda – ha spiegato in apertura Ciambriello – iniziai dal carcere di Bellizzi Irpino, poi l’esperienza in Regione dove il mio capo della segreteria era un detenuto articolo 21. Oggi questo convegno per dire che “vale la pena” anche il carcere, se al suo interno si viene rieducati”. Alcune significative testimonianze dei detenuti e degli operatori delle cooperative sociali che operano sul territorio hanno arricchito la visita al penitenziario. “L’esperienza delle Lazzarelle di Pozzuoli ci consente di contrattualizzare 50 detenute – ha dichiarato Imma Carpiniello – siamo una coop orizzontale nella quale le lavoratrici e gli operatori hanno eguale dignità. Abbiamo scelto l’attività di torrefazione perché avevamo di fronte donne forti, capi famiglia”.
Poi spazio alla politica. Sorpresa positivamente la consigliera regionale del M5S Ciarambino: “In questa struttura la dignità del detenuto è qualcosa di concreto. Mi batterò – ha annunciato – per avviare un ciclo di audizioni nelle commissioni Attività produttive e Politiche Sociali sullo stato dell’arte della normativa regionale e della attuazione della cosiddetta “messa alla prova”. Inoltre, voglio verificare se il protocollo firmato nel 2014 volto a finanziare l’adeguamento edilizio di tre istituti penitenziari campani, ha avuto risultati concreti. Siamo la seconda regione d’Italia per numero di detenuti e questo ci dice che è necessario investire in prevenzione, fatta di contrasto alla povertà e politiche sociali, ma anche nella diffusione della certezza della formazione per i carcerati”.
Centrale nel processo di rieducazione e reinserimento del detenuto nella società è infatti il ruolo della formazione. “Stiamo lavorando con l’assessore al Lavoro – ha precisato a tal riguardo Chiara Marciani – nella definizione della certificazione delle competenze in ingresso e in uscita. Utilizzeremo risorse della misura 9 del Fondo Sociale Europeo, detta Inclusione Sociale”. A chiudere la mattinata di lavori, la presidente D’Amelio che da irpina ha seguito sin dal nascere la struttura santangiolese. “Serve un grande lavoro del ministero della Giustizia, della Regione Campania assieme alla rete di cooperative e associazioni, per esportare il modello Sant’Angelo altrove. Qui impiantammo un vigneto in tempi con sospetti, quando di fattorie sociali si parlava a livello di pura sperimentazione. Oggi è una bella realtà che annovera anche l’unica tipografia e l’unica carrozzeria d’Italia – ha continuato – Come Consiglio regionale posso assumere due impegni, assieme all’assessore Marciani: riprendere il discorso sul rifinanziamento della legge Eduardo e inserire voci specifiche che riguardano le coop operanti nelle carceri nei regolamenti attuativi che la Giunta dovrà approvare per la legge sulle fattorie sociali, da me proposta nella passata legislatura”.