«Ciao, perdonami per il disturbo. Sono Federica Paganelli, giovane ragazza affetta da una rara malattia, la SMA (Atrofia muscolare spinale). Sono stata, con grande emozione e gioia, protagonista di un documentario di 15 minuti per raccontare la mia storia, perché altre persone e bambini come me sappiano che la nostra vita può essere bella e vissuta a pieno anche con grandi difficoltà!».
Così Federica condivideva su Facebook il film breve “Normale#lavita”.La Chiesa locale l’ha voluta al centro della 40esima Giornata nazionale per vita.
«Sono il papà di una bambina ricoverata in rianimazione. Vorrei portare mia figlia a morire a casa!» disse il padre chiamando l’Asl locale agli inizi della sua storia. Oggi Federica –da anni affetta da una malattia rara –esce, lavora e fa volontariato animata da una straordinaria voglia di vivere.
Insieme a Federica ci sarà il regista Giuseppe Alessio Nuzzo, acerrano e amico della giovane, per il quale «conoscere questa storia» fa capire a tutti «che si può vivere a pieno la vita anche con enormi difficoltà» perché «Federica è un esempio per tante persone che soffrono».
Durante la serata sarà proiettato anche “Lettere a mia figlia”, altro film breve del giovane regista di Acerra, dove Leo Gullotta, straordinario protagonista, racconta l’Alzheimer nei panni di un anziano padre che scrive alla figlia nel tentativo di spiegare la sua malattia. «Un corto –spiega l’attore– per far entrare chi guarda in questa piccola storia di una malattia terribile». «Ho cercato di far trasparire fin dall’inizio il rispetto della dignità della persona umana in quanto tale», dichiara il regista Nuzzo.
Il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, concluderà con un intervento dal titolo “Il Vangelo della vita, gioia per il mondo”, tema della 40esima Giornata per la vita. Nel tradizionale Messaggio i vescovi italiani richiamano «la gioia che il Vangelo della vita può testimoniare al mondo» quale «dono di Dio e compito affidato all’uomo». Perciò «la Chiesa intera e in essa le famiglie cristiane, che hanno appreso il lessico nuovo della relazione evangelica e fatto proprie le parole dell’accoglienza della vita, della gratuità e della generosità, del perdono reciproco e della misericordia, guardano alla gioia degli uomini perché il loro compito è annunciare la buona notizia, il Vangelo», concludono.