“Le piccole poche cose da tenere strette. Siamo piccole persone chiuse in piccole finestre” cantava nel 2016
Achille Lauro nel brano “Scelgo le stelle”, che segnò i suoi esordi nel mondo della musica e, a distanza di
anni, tale frase risulta essere più attuale che mai per definire un ritratto del cantante veronese.
Egli in questa canzone sottolinea l’importanza di tenersi stretti le cose quotidiane, quelle di tutti i giorni, per
quanto la vita sia dura, e in particolar modo nella frase sopra citata dimostra di uscire dalla mentalità
comune, fatta di sfarzo ed eccessi.
Si può comprendere quanta verità ci sia in queste parole, soprattutto in tempi di pandemia, per via della
quale abbiamo, o almeno si spera, imparato l’importanza delle persone e delle cose che sembrano essere a
noi dovute, ma che invece devono costituire una sorpresa ogni giorno che passa.
Allo stesso tempo ciò stupisce, perché detto da uno dei cantanti più “alternativi” e più giovani del
panorama internazionale. A tal proposito Achille Lauro ha rilasciato un’intervista in tempi recenti in cui ha
affermato che potrebbe sembrare strano, ma lui è davvero un cantautore.
Non a caso questa dichiarazione calza a pennello con quanto dicevamo in precedenza: uno dei cantanti più discussi d’Italia per le sue abitudini esprime concetti che appaiono anacronistici.
E proprio qui possiamo individuare la sua caratteristica per antonomasia, ossia quella di essere trasgressivo
e per “trasgressivo” si intende l’uscire dagli schemi, spezzando i canoni che la società a noi impone.
Egli allora comunemente viene visto come il solo cantante che trasmettere in questo modo il suo io.
Tuttavia la storia ci insegna che bisogna anche osservare la realtà da un altro punto di vista: potremmo
allora considerare Achille Lauro l’unico cantante ad esercitare il proprio pensiero in arte in questo modo,
e vederlo non solo come il diverso, in quanto tutti siamo diversi ed unici in pregi e difetti, ma vederlo come
“l’altro”, che ci conduce oltre.
L’affermazione iniziale del suo singolo infatti può essere collegata ad una famosa poesia latina di Orazio,
“Carpe diem”, il cui significato è spesso frainteso ed Achille Lauro, come è suo solito fare, è riuscito a
liberarsi da ogni luogo comune.
Pertanto adesso basta prendere un vecchio libro di latino, ascoltare le parole di Achille Lauro, per capire
che dietro ogni artista c’è una persona, che prendendo il passo da chi l'ha preceduto, è pronta ad incidere,
a lasciare un proprio segno su questa Terra, come Achille Lauro fa da tempo fra una nota e l’altra.
A cura di Antonio Simeoli