“Non ci arrendiamo su un tema così delicato: stiamo già raccogliendo le firme per convocare nuovamente e al più presto un Consiglio monotematico e discutere insieme all’assessore”. Antonio Marciano, vicecapogruppo regionale del Partito Democratico, all’indomani della seduta monotematica del Consiglio regionale che avrebbe dovuto discutere del riordino del sistema idrico campano e ha registrato l’assenza dell’assessore all’Ambiente Giovanni Romano, ribadisce l’intenzione dei democratici di far battaglia. Sempre ieri, preso atto della defezione di Romano, il Partito democratico aveva anche ritirato l’interrogazione sul tema della consigliera Rosetta D’Amelio. Un questione, quella della gestione delle acque campane, che preoccupa non poco i comitati dell’Acqua Pubblica e i sindaci, sicuri della deriva privatistica che l’attuale impianto della legge può innescare. La nuova disciplina infatti prevede anche il trasferimento di 16 Comuni irpini della Valle dell’Irno e del Vallo Lauro-Baianese (Avella, Baiano, Domicella, Forino, Lauro, Marzano, Montoro, Moschiano, Mugnano, Pago, Quadrelle, Quindici, Sirignano, Solofra, Sperone, Taurano) dall’ex Ato1 Calore Irpino all’ex Ato 3, cioè quello dell’Agro Nocerino Sarnese e vesuviano, il cui gestore unico risulta attualmente la Gori Spa.
“Quello del riordino del sistema idrico regionale è uno dei tanti punti dolenti del Governo Caldoro – spiega Marciano – cinque anni di immobilismo per tentare poi di arrivare all’approvazione di una legge proprio alla fine della legislatura. Il testo, quindi, nasce male già nelle premesse, ma peggiora anche nei contenuti. Come Partito Democratico abbiamo rilevato almeno tre punti critici: la gestione del servizio, che deve restare pubblica come stabilito anche dai referendum del 2011, quando oltre il 95% degli italiani al voto si schierarono a favore dell’acqua come “bene comune”; il sistema delle tariffe, per il quale è necessario una migliore regolamentazione, anche alla luce delle tante difficoltà segnalate dai cittadini in questi ultimi mesi; l’organizzazione del servizio, in particolare per la nuova perimetrazione degli Ambiti Territoriali voluta dalla Giunta”.
Quanto all’assenza dell’assessore Romano, Marciano attacca: “Ha maldestramente cercato di evitare il confronto. Una assoluta mancanza di stile e di rispetto, sia nei riguardi del Consiglio che dei tanti cittadini che erano in attesa fuori al Palazzo Regionale”.
“Il testo – conclude il vicecapogruppo democratico – è stato già licenziato dalla commissione Ambiente (lo scorso 31 dicembre, ndr), ma con il voto contrario del nostro partito. Si rendeva necessario un dibattito di merito in Aula perché abbiamo presentato emendamenti e soluzioni per andare incontro alle richieste legittime dei tanti comitati per questo avevamo richiesto un Consiglio monotematico”.