Cultura

Addio a Lawrence Ferlinghetti, poeta del movimento giovanile Beat Generation

Si è spento all’età di 101 anni Lawrence Ferlinghetti che è stato un poeta, editore e libraio statunitense dell’iconica libreria di San Francisco, tempio della generazione della Beat Generation.

Ferlinghetti nasce a New York il 24 marzo 1919 ed ebbe una vita abbastanza difficile. Suo padre morì prima che la madre lo mise alla luce. Successivamente venne rinchiusa in un manicomio da cui ne uscì sei anni dopo chiedendo di riavere indietro il figlio. Ma Lawrence scelse di rimanere nella famiglia che al tempo lo accolse. Poi ha vissuto a Manhattan per diversi anni, facendo lavori saltuari e studiando fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, dove venne chiamato in marina finendo un giorno tra le rovine di Nagasaki un mese e mezzo dopo la bomba atomica. Dopodiché, andò a Parigi, studiò all’Università della Sorbona, poi tornò negli Stati Uniti e si stabilì nella piccola città di San Francisco all’epoca, dove aprì una libreria con il desiderio di poter stare dietro la cassa a leggere e scrivere pacificamente, e dove iniziò a frequentare quelli che si chiameranno Beat, i quali hanno cambiato la sua vita per sempre.

Quella libreria prese il nome di City Lights, fondata nel 1953, ed è ricordata come ritrovo della Beat Generation, di molti dei suoi protagonisti più significativi, in quanto lo stesso Ferlinghetti è considerato un appartenente al gruppo.
Tra le pubblicazioni da ricordare c’è “Pocket Poets Series“, una raccolta di opere selezionate di autori emergenti o indipendenti dell’epoca e promossa da Ferlinghetti. La pubblicazione più eccezionale è “Howl and Other Poems” di Allen Ginsberg, che all’epoca causò molto clamore e controversie legali. Infatti, nel 1956, Howl fu pubblicato come quarto libro della serie, portando all’arresto di Ferlinghetti per diffusione di oscenità. Questo processo ha attirato l’attenzione nazionale, seguito dal “San Francisco Renaissance” e dall’ormai famoso movimento degli scrittori beat. Molte furono le persone che aiutarono a risolvere il processo, compresi letterati e professionisti di prestigio, e così Ferlinghetti è stato rilasciato.

Lawrence Ferlinghetti però non è solo un editore, è anche a sua volta uno scrittore e un poeta che ha pubblicato decine di libri tra cui una delle raccolte di poesia più vendute nella storia degli Stati Uniti: A Coney Island of the Mind. Uscito nel 1958 e composto di 48 poesie, ha venduto più di un milione di copie ed è una durissima critica della società del tempo.

Sono anni di giovinezza e libertà e in quella scia Lawrence è sempre vissuto fedele ai suoi principi e alla letteratura.

Della sua scomparsa ne da il triste annuncio il figlio Lorenzo, spiegando come il decesso è avvenuto ieri nell’abitazione del poeta a San Francisco ed è stato causato da una malattia polmonare.

L’ultimo capolavoro lasciatoci da Lawrence Ferlinghetti è “Little Boy”, un’autobiografia uscita in occasione del centesimo compleanno dell’autore. E’ definita come uno scritto visionario, filosofico, poetico, a cui il vecchio e infinito poeta americano ha lavorato per quasi tutta la vita.

Il suo «romanzo d’addio» si conclude così: “Little Boy, cresciuto da romantico contestatore, ha conservato la sua giovanile visione di una vita destinata a durare per sempre, immortale come lo è ogni giovane, convinto che la sua identità speciale non morrà mai“.

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