«Ho sempre creduto che la vita fosse disporre sul tavolo, nel miglior modo possibile, le carte che ti sei trovato in mano. Invece all’improvviso ne arriva una che spariglia tutte le altre, e la vita è proprio come ti giochi quell’ultima carta». Nadia Toffa l’aveva voluto scrivere nella prima pagina del suo libro, Fiorire d’inverno, in cui aveva deciso di raccontare la malattia. La conduttrice e inviata de Le Iene purtroppo non ce l’ha fatta. A dare la notizia della sua scomparsa, il 13 agosto, un messaggio condiviso sui profili social del programma: «Ciao Nadia, niente sarà più come prima». La dolce guerriera, come la chiamano i colleghi de Le Iene, il programma che ha condotto con umorismo, sensibilità, grande professionalità fino alla fine. Addio a Nadia Toffa, che a 40 anni è morta perdendo la sua battaglia contro il cancro, un nemico che ha combattuto sempre, esponendosi pubblicamente, raccontando a parole, dimostrando con i fatti, diventando un esempio e una paladina per la lotta contro una malattia che non perdona e che lei aveva soprannominato “un dono”, beccandosi tante critiche, che poi ha poi voluto precisare: «Ovviamente è una sfiga, ma che ho saputo trasformare in un dono», aveva spiegato, «per quel che riguarda la forza che ha saputo tirarmi fuori». Anche nei momenti più difficili, come la perdita dei capelli. «Sì ma poi ricrescono, non si rimane pelati a vita», le varie operazioni «Non sono guarita, sono qui viva e continuo le terapie», affrontate il più possibile col sorriso. La Toffa aveva raccontato del tumore per la prima volta nel 2017 quando aveva reso pubblica la sua battaglia; non si era mai fatta vedere debole e inerme. Aveva imparato a guardare il male negli occhi, a non lasciarsi sconfiggere dalla paura, ad affrontare le sfide difficili, ma non impossibili – come cita l’inno alla vita sulla sua pagina Instagram – e anche a stringere i denti davanti a chi non credeva nella sua lotta, a rispondere a tono a coloro che sui social si erano permessi più volte, di esprimersi aspramente verso un dolore impossibile da capire. Brescia era la sua città, dove era nata, questa mattina, è morta in una clinica dove era stata ricoverata per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Sarà allestita al teatro Santa Chiara di Brescia la camera ardente di Nadia, e i funerali saranno celebrati la mattina del 16 agosto nella cattedrale della città.
L’ultimo post l’ha scritto lo scorso primo luglio, senza entrare nei dettagli, solo un saluto ai suoi due milioni di follower, fan, amici: «Io e Totò unite contro l’afa», aveva fatto sapere, abbracciata al suo cane, «Vi bacio tutti, tutti». Il saluto più difficile lo firma la sua redazione: «E forse ora qualcuno potrebbe pensare che hai perso, ma chi ha vissuto come te, non perde mai. Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi. D’altronde nella vita hai lottato sempre. Hai lottato anche quando sei arrivata da noi, e forse è per questo che ci hai conquistati da subito. È stato un colpo di fulmine con te, Toffa. È stato tanto facile piacersi, inevitabile innamorarsi, ed è proprio per questo che è così difficile lasciarsi. Il destino, il karma, la sorte, la sfiga ha deciso di colpire proprio te, la nostra Toffa, la più tosta di tutti, mentre qualcuno non credeva alla tua lotta, noi restavamo in silenzio e tu sorridevi […]. Ed ecco le Iene che piangono la loro dolce guerriera, inermi davanti a tutto il dolore e alla consapevolezza che solo il tuo sorriso, Nadia, potrebbe consolarci, solo la tua energia e la tua forza potrebbero farci tornare ad essere quelli di sempre. Niente per noi sarà più come prima».
Ciao, Nadia.