“Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne”. Così recitava la poetessa Alda Merini.
Nel 2023, in Italia, i femminicidi sono arrivati a quota 105, e siamo solo a novembre.
Si registra che la maggior parte delle donne vengano uccise proprio in famiglia, un luogo dove, in teoria, bisognerebbe sentirsi al sicuro.
Fratelli, partner, padri o amici: tutti potenziali assassini.
Il caso che lascia l’Italia incredula è quello di Giulia Cecchettin, una giovane di 22 anni, prossima alla laurea.
Ragazza semplice, solare e con tanti sogni. Era sparita dall’11 novembre insieme all’ex fidanzato, Filippo Turetta, in una zona limitrofa di Padova, precisamente Vigonovo.
Il suo cadavere è stato ritrovato una settimana dopo nel lago di Barcis e recuperato dalle forze dell’ordine.
La procura provvederà, nelle prossime ore, alle analisi sui prelievi di sangue per confrontarli con il DNA dei familiari di Giulia, ma pare non ci siano molti dubbi.
Il Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, ha riferito ad ANSA: “Il corpo dovrebbe essere il suo, ma lo diciamo sulla base dei primi riscontri dei Carabinieri, sul posto. Aspettiamo una conferma”.
I due giovani avevano un appuntamento al centro commerciale di Vigonovo. Da quel momento il vuoto.
I carabinieri hanno subito iniziato le ricerche monitorando l’auto di Turetta che, quattro giorni dopo l’allarme, ha passato il confine arrivando in Austria, a Lienz.
Il Procuratore capo, Bruno Cerchi, ha affermato, inoltre, al Tg1 :”Speravamo di non dover dare questa notizia, ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca”.
Le indagini continuano e sono stati mobilitati anche alcuni droni per sorvegliare meglio la zona. Si attendono certezze sull’esame del DNA del corpo della giovane e sulle ricerche di Filippo Turetta.