di Samuele Ciambriello
L’incidenza della povertà assoluta nelle famiglie con almeno un minore è triplicata tra il 2005 e il 2015. Nel Mezzogiorno la povertà assoluta è più estesa, pari al 9,3% contro l’8,3% di famiglie povere al Nord. La malavita e i fenomeni corruttivi esercitano una violenza diretta e indiretta sui minori, sulla loro cultura, bloccano il loro sano sviluppo, distorcono le economie e il mercato del lavoro, rendendoli accessibili solo a chi accetta le logiche dell’illegalità. I baratri della spesa sociale, le briciole della spesa sociale fanno il resto.
Nel 2015 sono stati 20mila i minori presi in carico dai servizi sociali dell’area penale, quasi 5mila nella sola Campania. Al Nord si tratta soprattutto di stranieri, nel Mezzogiorno di adolescenti provenienti dai ghetti di casa nostra, dalle nostre periferie.
Spesso dal disagio si passa alla devianza e dalla devianza alla microcriminalità, anche spregiudicata. Basti vedere volti,storie e reati dei giovani che sono rinchiusi nelle carceri minorili di Nisida ed Airola.
Il Campania il 15% dei ragazzi non arriva al diploma e il 28% non sa leggere. Sono cifre utilizzate da Save the Children per raccontare l’Italia degli esclusi e “la paranza dei bimbi”, come è scritto nel loro rapporto. Diciassette giovanissimi tra le vittime della camorra. E la delinquenza minorile è tutta made in Naples
Occorre liberare i minori ed educare gli adulti. Anche con proposte educative, luoghi alternativi al carcere e programmi di prevenzione sul territorio.
Il rapporto citato infila una dopo l’altra cifre a dir poco inquietanti.
Indignarsi non basta più!