Ancora una volta ad avere la peggio sono dei bambini, la Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA) , ha dichiarato « che il 2 aprile scorso l’esercito di Kabul durante un raid aereo contro una scuola coranica della provincia settentrionale di Kunduz. Durante esplosione provocato dall’attacco aereo sarebbero rimasti vittime almeno trenta bambini»
I vertici militari afghani, in un rapporto derivato da una indagine sull’operazione, l’azione bellica sarebbe servita per eliminare alti responsabili talebani nel distretto di Dasht-i-Archi.
L’UNAMA, organismo dell’Onu, ha precisato «che il raid ha provocato 36 morti e 71 feriti. Ma che trenta vittime sono bambini». Ieri, ancora un attentato avrebbe destabilizzato, si è trattato di un attentatore suicida che ha cercato di colpire un gruppo di persone impegnate nella campagna per la donazione del sangue a Kabul, le forze di sicurezza, hanno captato la minaccia, è stato intercettato. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, l’individuo si è fatto saltare in aria, senza provocare ulteriori vittime. A diffondere la notizia, è stata l’emittente televisiva locale Tolo Tv, arriva a una settimana esatta dalla strage di Kabul, costata la vita ad almeno 25 persone, dove è costata la vita anche a nove giornalisti. L’attacco sinora non è stato rivendicato. «I nemici hanno cambiato tattica e anche noi cambieremo strategia», ha assicurato il ministro dell’interno, Wais Ahmad Barmak, sotto crescenti pressioni per il peggioramento della situazione della sicurezza nella capitale.
Raffaele Fattopace