È stato il presidente dell’Afghanistan, Ashraf Ghani, ad annunciare “un cessate il fuoco” per la durata di una settimana. La richiesta è stata inviata ai talebani, ed il periodo richiesto è dal 12 al 19 giugno, in concomitanza con le celebrazioni per la fine del ramadan. È scritto in una nota della presidenza afghana, colta dalle agenzie di stampa internazionali, che la tregua non riguarda Al Qaeda né il sedicente stato islamico (Is). Loya Jirga di una fatwa (editto islamico) solo qualche giorno fa aveva approvato di non proseguire con la guerra e l’uso degli attentatori suicidi. Ha espressamente precisato Ghani «Le forze di difesa afghane interromperanno le operazioni militari contro i talebani, ma continueranno a combattere l’Is e gli altri gruppi terroristici stranieri e i lori affiliati». Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha commentato in modo favorevole l’annuncio del presidente. «È un passo positivo verso il raggiungimento della pace in Afghanistan», ha dichiarato durante una conferenza stampa a Bruxelles, dove è in corso il vertice dei ministri della difesa dell’Alleanza Atlantica. Nel frattempo i talebani, non hanno dato seguito alla richiesta di tregua. Anche le truppe americane presenti nel paese hanno confermato che è loro intendimento onorare il «cessate il fuoco». Il comandante delle forze americane in Afghanistan e della missione Resolute Support della Nato, il Sig. Generale John Nicholson, in un comunicato diffuso a Kabul ha dichiarato, «continuare a lavorare per arrivare alla fine del sanguinoso conflitto, affermando che il cessate il fuoco non riguarderà gli sforzi statunitensi di contrasto del terrorismo». Il Comandante, ha ricordato che il 28 febbraio scorso ai talebani è stata presentata da Ghani un’offerta di pace, la quale «è stata universalmente sostenuta dalla comunità internazionale e il cessate il fuoco rappresenta un beneficio di tutti gli afghani». Anche se in termini effimeri, si intravede e si spera per una nazione martoriata da anni da conflitti interni quale l’Afghanistan in un processo di pace.
Raffaele Fattopace