Al Trianon ‘O vico, il primo atto unico di Raffaele Viviani scritto cento anni fa
da venerdì 27 gennaio la compagnia degli Attori indipendenti in scena nel teatro del popolo dedicato al commediografo stabiese, per la regia di Nello Mascia
Al Trianon, da venerdì 27 gennaio, alle 21, andrà in scena ‘O vico, il primo atto unico di Raffaele Viviani, nel centenario della scrittura di questo testo teatrale.
Lo spettacolo è prodotto e interpretato dagli Attori indipendenti, una ricca squadra di noti artisti composta da Cloris Brosca, Paola Cannatello, Rosaria De Cicco, Gianni Ferreri, Franco Iavarone, Nello Mascia, impegnato anche alla regia, Massimo Masiello, Giovanni Mauriello, Matteo Mauriello, Marianna Mercurio, Ciccio Merolla e Francesco Paolantoni.
‘O vico, lavoro del 1917 – pressoché coevo quindi alla costruzione del Trianon, inaugurato da Vincenzo Scarpetta sei anni prima –, «rappresenta il primo tentativo di legare insieme personaggi, figure e tipi e anche canzoni tratte dal varietà in un’opera finita e organica» (Antonia Lezza). È ambientato a borgo Loreto, l’insula, peraltro prossima al teatro, tra il Carmine, la porta del Mercato e il ponte della Maddalena, che prende il nome dalla chiesa e convento di santa Maria di Loreto.
Presentato in anteprima l’estate scorsa al Maschio angioino, l’allestimento degli Attori indipendenti ha il sottotitolo «e altre strade» – perché vede l’inserimento di alcuni numeri teatrali dello stesso Viviani, come ‘O sapunariello, ‘O malamente e Si vide a l’animale – ed è stato
Le musiche sono eseguite dal vivo da Mariano Bellopede e Ciccio Merolla. Le scene sono di Raffaele Di Florio, i costumi di Antonietta Rendina. La sartoria è Ctn 75 di Canzanella.
«Il sodalizio degli Attori indipendenti è nato per dare una risposta allo stato di crisi perenne in cui versa il teatro – spiega Mascia –, aggravato da una riforma ministeriale che ha eliminato trecento compagnie piccole e medie e fa intravedere il progetto politico di una progressiva dismissione del finanziamento pubblico al teatro: di qui la nascita degli “Attori indipendenti”, non solo per rivendicare un’idea di teatro che restituisca all’attore la dignità e la centralità dell’attività creativa, ma anche per tutelare, da napoletani, il nostro patrimonio attoriale, ormai disperso, che intendiamo trasmettere integro e puro secondo l’insegnamento dei nostri Maestri».
«Partiamo con niente, una produzione no budget che si affida al botteghino: – continua nella sua appassionante presentazione Mascia – : attori da una parte, spettatori dall’altra, senza aiuti, senza coperture, senza protezione».
«Abbiamo scelto emblematicamente Viviani, sempre in lotta col sistema teatrale, e ‘O vico nella sala a lui dedicata anche per la storia particolare di questo titolo – prosegue Mascia –: il Nostro mise in scena questo titolo all’Umberto, un piccolo teatro popolare del cavaliere Giovanni Del Piano in via Sedile di Porto, il 27 dicembre 1917, superando il divieto governativo agli spettacoli di variété – ritenuti “poco edificanti” per i reduci dal fronte, all’indomani della disfatta di Caporetto – in quanto andava in palcoscenico non più da solo, ma in compagnia di altri attori».
Repliche: sabato 28 gennaio (ore 21), domenica 29 (ore 18), mercoledì 1° febbraio (ore 17:30) e giovedì 2 (ore 21).
I biglietti numerati sono distribuiti anche nelle prevendite abituali, nonché online sul sito del teatro teatrotrianon.org. Il botteghino del Trianon Viviani è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19. Per informazioni: tel. 081 2258285, interno 1. Il teatro è climatizzato.