Si è tenuta stamattina la firma del Protocollo di Intesa tra il Tribunale di Benevento, l’UEPE, il Garante Campano dei Detenuti e la Rete “Sale della Terra”, con l’obiettivo di realizzare programmi di intervento formativi, lavorativi e ricreativi di varia tipologia da realizzarsi in partenariato e finalizzato, nello specifico, alla sistemazione dell’Archivio al Tribunale di Benevento. Tale attività si inserisce nel solco della giustizia riparativa quale forma indiretta di riparazione all’illecito penale commesso.
« – ha dichiarato la d.ssa Marilisa Rinaldi, Presidente del Tribunale di Benevento – ̀ ̀ . D’altra parte è l’articolo 27 che ce lo chiede e ce lo impone. L’informazione dovrebbe favorire il messaggio per cui la detenzione non è l’unica riparazione del reo, bensì educare colui che ha commesso un crimine è ciò che ne consente la risocializzazione. Dando dei piccoli segnali possiamo favorire il reinserimento di quante più persone possibili, rendendo un servizio alla società».
«La firma del protocollo prevede l’avvio di un progetto – ha preso la parola Marisa Bocchino, Direttore dell’Ufficio di esecuzione Penale Esterna – per cui ci saranno persone in esecuzione penale esterna che si occuperanno della sistemazione dell’archivio del Tribunale di Benevento. ̀, , ‘ , ̀ , , , ̀ ̀ , .
Questo progetto parte con il sostegno del garante Campano dei Detenuti, della Rete “Sale della Terra” con cui il nostro ufficio ha un rapporto consolidato da anni e con la loro collaborazione permetteremo a queste persone di sperimentarsi in un percorso diverso».
Intervenuto anche il Presidente Angelo Moretti, che ha voluto prima ricordare come le pene alternative abbiano nel nome dell’Avv. Alberto Simone una grande storia, per poi ribadire il concetto di rieducazione della pena:
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, , ‘ , ̀ : ‘. 27 , ».
@Samuele Ciambriello Garante Campano dei Detenuti ha infine dichiarato:
« 12.000, 77.000 ; , – , ‘ , .
La buona notizia è che la Regione Campania proprio oggi farà partire un avviso pubblico nell’ambito del quale i comuni assumeranno con borse lavoro alcune persone in misura alternativa.
Poi c’è da considerare che molti detenuti sono senza fissa dimora, per cui faremo un investimento nel quale daremo un contributo alle associazioni e alle cooperative che accoglieranno negli ultimi 6 mesi di detenzione i detenuti senza fissa dimora. Infine, un investimento annuale verrà fatto sugli assistenti sociali, dentro e fuori le mura, che risultano ancora troppo pochi rispetto all’impegno quotidiano che la loro figura richiede.»