“Chi sbaglia deve essere privato della libertà ma non della dignità e va rieducato”, queste le parole di Alda D’Eusanio ai microfoni di Radio club 91 in apertura della trasmissione radiofonica “Dentro i fatti” condotta da Samuele Ciambriello. “Se c’è un cancro nel nostro Paese è quello della mala giustizia”, continua l’intervistata, “mala giustizia, non nel senso che non esiste proprio, ma nel senso che viene amministrata in malo modo”. Si ritorna, quindi, alla solita annosa questione della “certezza della pena”.
La politica è un’arte molto nobile, significa amministrare la vita degli altri e prendere decisioni che organizzano la vita di tutti. Abbiamo purtroppo una politica che è diventata troppo “individuale”. Alda D’Eusanio ha poi ricordato una vicenda legata alla sua infanzia. “Ricordo quando ero piccola e mio nonno, che era un contadino, aveva coltivato una pianta di melograni per poi mangiarne i frutti. Ingenuamente gli chiesi quando potevamo godere di questi frutti, preoccupandomi del fatto che lui, essendo anziano, poteva lasciarci da un momento all’altro; alché lui mi rispose: Non importa se sarò io a mangiarlo, io coltivo questa pianta per fare in modo che cresca un frutto e chiunque ne goda”. Questo, quindi, dovrebbe essere il vero intento della politica: raggiungere il benessere di tutti e non per pochi. Non esistono più “leggi giuste” perché non c’è più morale. Anche la Rai, dove ha lavorato per anni, secondo l’intervistata, non sempre informa gli utenti in maniera corretta.
Alda D’Eusanio è una conduttrice italiana che da sempre si occupa di questioni d’attualità, sia di sport che di politica interna ed estera, anche in qualità di inviata speciale. Pochi giorni fa è balzata alla cronaca nazionale una sua dichiarazione in merito allo sciopero dei dipendenti pubblici in seguito alla scelta di Matteo Renzi di bloccare loro gli stipendi, compresi quelli delle forze dell’ordine. Il Premier ha definito lo sciopero ingiusto replicando in tal modo: “Ingiusto sciopero per aumento salariale quando ci sono milioni di disoccupati”. Proprio la conduttrice e giornalista italiana ha affermato: “E cosa si aspettava, il giovane Matteo, quando ha deciso di bloccare gli stipendi a chi per 1300 euro al mese rischia la vita per difendere i cittadini o fare la scorta a lui e ai suoi colleghi. Lo sa Renzi che ai carabinieri e alla polizia manca la benzina per le macchine di servizio, mancano le divise decenti e vanno in giro con le toppe?”.
Il messaggio che l’intervistata ha voluto lanciare ai politici italiani, attraverso i microfoni di radio club 91, è quello di essere più responsabili nei confronti di tutti i cittadini perché al centro dell’attenzione della politica italiana deve esserci il benessere degli altri non il proprio.