Gli effetti del rincaro dei prezzi colpiscono tutti i settori. E’ arrivato il turno della mozzarella di bufala, eccellenza della Campania, che si trova a fare i conti con un aumento del costo del latte del 10%.
La notizia arriva dal Consorzio di Tutela. Domenico Raimondo, il presidente, ha affermato ad Adnkronos: “È un campanello di allarme importante, la conferma di un anno difficilissimo. Dopo una prima parte di anno in crescita con una media del +5%, da settembre in poi le aziende sono in affanno e bisogna intervenire subito“.
La situazione sembra critica, soprattutto nei mesi di settembre e ottobre dove il calo dei consumi è sceso del 8,04%.
Il presidente ha aggiunto: “Rischiamo di vedere azzerata la crescita che, nonostante le difficoltà, il comparto era riuscito a conquistare dall’inizio dell’anno. La resilienza post Covid che abbiamo dimostrato si è scontrata con le conseguenze economiche della guerra, con l’inflazione che galoppa, con un aumento dei costi impensabile, a cui stiamo cercando di fare fronte. Il risultato è un’incidenza significativa sulla redditività del comparto. Dopo una prima parte di anno in crescita con una media del +5%, da settembre in poi le aziende sono in affanno e bisogna intervenire subito. Facciamo nostro l’allarme già lanciato da Assolatte e dalle associazioni di categoria sull’eccessivo aumento del prezzo del latte vaccino”.
“La filiera bufalina vive la stessa situazione, partendo già da un costo altissimo del latte alla stalla, che in questo momento di difficoltà il mercato non riesce ad assorbire”.
La speranza è che in queste feste natalizie il prodotto arrivi il più possibile sulla tavola dei consumatori anche se, dichiara Raimondo, “è un palliativo che dura solo 4-5 giorni. Natale per noi non è la salvezza”.
Infine, il presidente auspica nell’aiuto del governo che possa venire incontro ai produttori e cercare di tamponare questo rincaro prezzi.