Il video che riprende due donne rom urlanti rinchiuse da alcuni dipendenti di un supermercato di Follonica perché sorprese a rovistare tra prodotti fallati, è diventato virale.
Di più: è diventato “la gabbia degli zingari”. Il popolo di Facebook approva, deride e mette sull’avviso i “buonisti”: i ragazzi del supermercato hanno fatto bene, non ci si azzardi a difendere ladri e delinquenti.
A nulla è valsa la saggia, doverosa e prudente presa di distanza dei vertici della catena Lidl sul fattaccio; la Rete si è trasformata nel più impietoso dei tribunali, le cui immediate sentenze riflettono le pulsioni più becere, le frustrazioni più intime, la rabbia incontenibile di ciascuno di noi.
C’è chi nell’accaduto vede la spia di un pericolo democratico. Credo, in verità, si tratti di un segnale diverso; il segnale di un netto e quasi irreversibile degrado morale in cui siamo precipitati. Un degrado nei valori di civile convivenza che la politica amplifica anziché circoscrivere.
Alle radici di quest’odio profondo nei confronti di chi mina la nostra tranquillità c’è tutta l’insipienza di uno Stato che fatica a risolvere gigantesche questioni come la sicurezza, il controllo dei territori, la criminalità, la gestione degli immigrati e potrei continuare. Per i populisti del mondo la ricetta è semplice: rispedire a calci i nostri pseudo nemici nelle loro patrie galere.
Altro non sa dare questa politica. E forse neppure altro da dire.