L’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna ha lasciato numerosi danni. 14 i morti fino ad ora a causa dell’esondazione di 21 fiumi.
Circa 10 mila gli sfollati negli ultimi giorni, campi distrutti, frane e strade inaccessibili. La quantità di pioggia caduta in 2 settimane è pari a quella di 6 mesi.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha affermato: “La portata della devastazione del maltempo è quella di un altro terremoto: saranno danni quantitativamente minori, ma saranno di qualche miliardo di euro. Come per il terremoto ricostruiremo tutto”.
Nonostante episodi del genere siano accaduti nel corso degli anni, il cambiamento climatico sembra il vero motivo di queste improvvise alluvioni.
Il WWF dichiara: “Fenomeni una volta unici e rari si moltiplicano, addirittura a pochi giorni di distanza, e non solo in Italia. Siccità e alluvioni si alternano, con l’effetto di elevare esponenzialmente il rischio. Non agire subito per affrontare la realtà climatica, purtroppo, amplificherà le conseguenze sulla sicurezza e il benessere delle comunità”.
Allarme alluvioni, siccità, calore intenso aumentano in maniera esponenziale e stanno colpendo maggiormente l’area del Mediterraneo.
Il geologo Mario Tozzi ha detto: “A terra il dissesto idrogeologico da noi è, in parte connaturato, l’Italia è fatta di terreni “friabili”, ma soprattutto abbiamo costruito l’incostruibile“.
“Abbiamo costruito su ogni singolo territorio fluviale, non lasciandone in pace nemmeno uno“.
Secondo Tozzi è necessario azzerare le emissioni di gas per sopperire alla crisi climatica. Inoltre, il geologo afferma che , per evitare altri danni, “da certi luoghi te ne devi andare”.
Il cambiamento climatico comporta una serie di eventi incontrollati che però, con l’aiuto di leggi e programmi, può essere rallentato. Incolpare la singola alluvione, frana o catastrofe naturale non serve. Se prima certi eventi si verificavano solo in paesi lontanissimi da noi, oggi non è più così. Bisogna agire e farlo in fretta, per le presenti e nuove generazioni.