Qui ed ora

ALTRO FOREIGN FIGHTER RINTRACCIATO IN ITALIA. L’ANNUNCIO DI ANGELINO ALFANO

«Un’altra operazione contro la minaccia del terrorismo internazionale è stata portata a termine con successo dai Carabinieri del Ros che, in collaborazione con la Polizia slovena, hanno arrestato un cittadino sloveno, 26enne, ritenuto un foreign fighter».

È con queste parole che il ministro Angelino Alfano ha commentato l’arrestato di un jiadista sloveno che reclutava nuove leve da arruolare tra i militanti dell’Isis. È il risultato di un’inchiesta avviata dalla procura di Venezia, che ha condotto anche all’espulsione di un 28enne macedone per ragioni legate al terrorismo. «È la conferma ancora una volta che il nostro sistema di prevenzione e sicurezza sta funzionando al meglio» ha poi commentato Alfano, complimentandosi con il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.

I cosiddetti foreign fighters sono i combattenti stranieri che si arruolano tra le file dell’esercito del sedicente Stato islamico, di cui moltissimi, in Europa, provengono dai paesi francofoni, Belgio e Francia. In Italia, però, il loro numero è in aumento, lento ma costante: agli inizi dell’anno se ne contavano almeno 93, di cui una decina con passaporto italiano o naturalizzati. La maggior parte di costoro ha come obiettivo la partenza verso la Siria e l’Iraq, ma vi sono anche coloro che, pur rimanendo nel paese in cui risiedono, danno un altro contributo alla guerra.

Per esempio, quello di contribuire a incrementare il numero dei miliziani e dei combattenti. Alcuni di loro non hanno nemmeno a che vedere con l’Isis per motivi di nascita e origini legate alla cultura islamica. Come per esempio Maria Giulia Sergio, nata in Italia, a Torre del Greco, e convertitasi alla religione musulmana dopo aver contratto matrimonio con un albanese. Se pensiamo ai numeri dei foreign fighters in Europa, che si aggirano oltre il migliaio, quello dei combattenti partiti dalla belpaese non è poi così impressionante; ciò non toglie, però, che la polizia sia perennemente in stato d’allerta, e che l’attenzione sui nomi dei potenziali affiliati sia massima. Dopo tutto, non è solo questione di numeri.

 

Potrebbe piacerti...