Ad Amatrice, ancora segnata dal sisma, si celebrano oggi i quattro anni dal terremoto che ha colpito l’Italia centrale, e le sue 299 vittime. A ricordarle ci sarà il premier Giuseppe Conte, arrivato al campo di calcio per la cerimonia di commemorazione. E il premier ha toccato subito con mano l’amarezza degli amatriciani, che non hanno riempito i posti previsti per la platea.
Una volta entrato nel campo di calcio il premier si è avvicinato ad una delle residenti di Amatrice. “Siamo amareggiati, ci sono solo promesse, solo promesse”, ha protestato la donna parlando con Conte e chiedendo un incontro “vis a vis” con il capo del governo. “Ne parliamo dopo la cerimonia signora, ne parliamo a casa sua”, ha risposto Conte. Alla cerimonia sono presenti anche il sindaco di Amatrice Antonio Fontanella, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il commissario al sisma Giovanni Legnini e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, riporta l’Ansa.
“Le leggi per accelerare e semplificare le abbiamo fatte ma tra sei mesi, un anno, non cambiera’ nulla. Il processo di ricostruzione e’ lungo e complesso”. Lo ha spiegato il premier Giuseppe Conte parlando con alcuni residenti amatriciani dopo la cerimonia per il quarto anniversario del sisma. “Il Recovery Fund potrà dare un contributo per integrare le risorse già stanziate“, ha aggiunto il premier.
“Oggi si compiono quattro anni dal terremoto che ha colpito l’Italia Centrale. Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni, perché possano andare avanti con solidarietà e speranza”. E’ il tweet diffuso oggi da papa Francesco sul suo account in nove lingue @Pontifex.
“Nella triste ricorrenza del quarto anno dal gravissimo terremoto che provocò nell’Italia Centrale più di trecento vittime e oltre quarantamila sfollati, desidero ancora una volta esprimere ai cittadini di Amatrice, Accumuli, Arquata, Pescara del Tronto e delle altre zone colpite, vicinanza e solidarietà.
Il pensiero che si rinnova va, anzitutto, alle vittime e ai loro familiari. E ai tanti che hanno perduto casa o lavoro – e spesso entrambi – in quella notte drammatica”. “Nonostante tanti sforzi impegnativi, l’opera di ricostruzione dei paesi distrutti – da quel sisma e da quelli che vi hanno fatto seguito in breve tempo- è incompiuta e procede con fatica, tra molte difficoltà anche di natura burocratica. Nello spirito di solidarietà, fondamento della nostra Costituzione, la Repubblica – in tutte le sue istituzioni, territoriali e di settore – deve considerare prioritaria la sorte dei concittadini più sfortunati colpiti da calamità naturali, recuperando, a tutti i livelli, determinazione ed efficienza”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un passaggio del messaggio inviato in occasione del quarto anniversario del terremoto che colpì l’Italia Centrale. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.