Cultura

AMORE: I CONFINI VIOLATI

Una punta di diamante per il giornalismo campano e non, Antonella Palermo direttore del Casertano.it, sorprende tutti. Tra la gente, per e con le donne la professione è anche questo. Nasce così un testo che vuole essere una testimonianza ma anche un esempio, un messaggio forte a non scoraggiarsi.
Una storia d’amore e di violenza, e quel confine sottile ma invalicabile tra amore e violenza. Di questo parla “Veronica, solo l’amore non basta”, il romanzo d’esordio di Antonella Palermo, giornalista casertana – (ha collaborato tra l’altro con Liberazione, Il Corriere del Mezzogiorno, il Mattino) – conosciuta anche per il suo impegno sul fronte della violenza sulle donne e del rispetto della parità di genere. Protagonisti del romanzo edito da CentoAutori, sono Veronica e Ludovico, due ragazzi che si innamorano, litigano, si lasciano, fanno pace. Fino a quando qualcosa cambia e Veronica si chiede: ma l’amore da solo non basta? Il libro è stato presentato per la prima volta a Caserta, nella gremita sala del polo culturale di Villa Vitrone, sabato 13 febbraio, alla presenza tra l’altro del presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli. Abbiamo voluto ascoltare proprio il parere della autrice del libro.

 

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Anato nella, come nasce questo libro?

“Nelle redazioni dei giornali ogni giorno, sempre di più, arrivano notizie di cronache che parlano di violenza domestica, di stalking, di botte. È sempre in nome dell’amore, l’amore negato, respinto, rubato, che si fa del male, che si arriva persino ad uccidere. Ma come si fa a riconoscere quella linea sottile oltre il quale non è più amore? Quando è il momento di scappare, di mettere il punto ad una storia in cui l’amore non c’è più? Sono interrogativi che pesano, soprattutto per una ragazza appena ventenne come Veronica. Ma in fondo pesano anche per tutte le ragazze, le ragazze di ogni età, che a 20, 30, 50 anni, vivono una storia d’amore con la stessa incondizionata fiducia che si ha a quindici anni. Nasce così l’idea di raccontare Veronica e il suo amore per Ludovico. Le storie di cronaca si intrecciano con le storie mai raccontate eppure sempre uguali, in cui la violenza non è solo quella fisica ma comincia subdolamente, strisciando nei ricatti affettivi, in quella che sembra solo una gelosia, nei litigi inspiegabili. Ho provato a raccontare tutto questo attraverso gli occhi di una ragazza e delle sue inseparabili amiche”.

 

A chi è rivolto questo libro?
“A tutti. La protagonista è una giovane donna, ma le sue emozioni sono quelle che provano tutte le ragazze che vivono nelle donne di ogni età. I crampi allo stomaco per una telefonata che non arriva si hanno ad ogni età, un tradimento fa male a 15 anni come a 60. Ad ogni età, allora, c’è bisogno di capire e ricordare che l’amore non è necessariamente anteporre sempre e comunque i desideri altrui ai propri. È un libro femminile, scritto da una donna, ma non dedicato solo alle donne. Gli uomini, i ragazzi, non meno di noi dovrebbero essere educati al sentimento, all’amore che è non è possesso ma rispetto per l’altro/a. La violenza sulle donne, d’altronde, non è un problema solo delle donne, visto che la pongono in essere gli uomini”.

 

Un messaggio alle donne?
“Di amarci di più. Solo se sapremo riconoscerci il rispetto che meritiamo, sapremo pretenderlo anche dal nostro compagno. I segnali di violenza, anche solo psicologica, non vanno sottovalutati, mai. Uno schiaffo non è mai perdonabile, anche se poi “lui” chiede scusa. Perché l’assassino, come sappiamo, ha spesso le chiavi di casa e quelle del nostro cuore e spesso la tragedia può nascondersi nella apparente banalità di un litigio. Dobbiamo ricordarci sempre che l’amore non fa male”.

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