Dopo il rinvio della scorsa settimana, il ministro della giustizia Andrea Orlando ha fatto tappa nel pomeriggio di venerdì a Benevento per presentare la propria mozione in vista delle primarie del PD per la leadership del partito del 30 aprile prossimo.
A fare gli onori di casa, Antonio Iavarone, coordinatore della mozione Orlando nel Sannio, Italo Palumbo, Antonella Pepe ed altri esponenti del partito, tra cui l’ex presidente della Provincia, Carmine Nardone e l’avvocato Diego Luigi Perifano.
Orlando, nel corso della sua giornata sannita, ha fatto tappa anche alle zone del Sannio colpite dalla alluvione di due anni fa.
“Il Governo non ha mai fatto mancare il proprio apporto e supporto alla popolazione sannita colpita dalla alluvione. Le politiche di sostegno messe in campo dal governo centrale sono state importanti. Ho potuto toccare con mano la ripartenza di imprese importanti, quali ad esempio quella rappresentata dal pastificio Rummo, che è riuscito a ripartire anche grazie alla solidarietà mostrata dai consumatori. Credo che bisogna scommettere sugli aspetti positivi degli italiani, per far crescere un paese migliore“.
Orlando è poi intervenuto anche sulla vicenda legata alla protesta dei giudici di Pace.
“Stiamo attendendo il parere del Consiglio di Stato per lavorare ad una loro stabilizzazione. Una volta avuto questo parere, provvederemo ad agire in maniera costituzionale proprio per la loro stabilizzazione”.
Il ministro della Giustizia, ha parlato anche delle vicende legate al PD napoletano.
“Francamente non seguo la quotidiana vicenda napoletana. Non mi sorprende, perchè credo che Napoli rappresenti più di tutte la realtà dove si misuri lo scarto tra la promessa della rottamazione e lo stato delle cose. Si è detto rottamazione, ma a me sembra che siano rimasti soltanto i rottami”.
Pensiero finale rivolto poi ai fuoriusciti dal PD ed a Renzi.
“Ho visto il sondaggio di questi giorni che parlano di un Movimento Cinque Stelle saldamente in testa tra i partiti. Il problema fondamentale, quindi, è costruire una coalizione. Con chi e come, bisogna discuterne. Il problema è avere un sistema politico di relazioni diverso da quello attuale. Il problema non è rappresentato da Renzi, ma la politica che Renzi sta facendo. Una politica di isolamento nella società e dentro il quadro politico, è una politica che ci farà perdere, ragione per cui credo che si debba imprimere una svolta“.