Morta di anoressia Giulia di Lodi
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L’anoressia è una cicatrice sul cuore che brucia in eterno: addio a Giulia, diciassettenne di Lodi

Ogni donna desidera essere bellissima, avere un fisico statuario, irresistibile, perfetto. Tuttavia, a volte la ricerca della perfezione può diventare ossessiva, maniacale, al punto da mortificare il proprio corpo fino ad annientarlo totalmente. L’anoressia lo insegna, e non smette di distruggere milioni di esseri umani.

Ennesima vittima di una ricerca ossessiva della perfezione fisica è stata Giulia, un’adolescente di Lodi, morta dopo aver raggiunto il peso di 26 chili. Come ha riportato il Tgcom, quando Giulia è arrivata in ospedale le sue condizioni erano già gravissime. Giovedì, nel reparto pediatria di Lodi dove era ricoverata, Giulia è entrata in coma alle 5 del mattino. Sette ore dopo è morta. Avrebbe compiuto 18 anni tra un mese. Soffriva di anoressia da tre anni, negli ultimi mesi era arrivata a pesare 26 chili. “Ma lei si vedeva perfetta così – ha dichiarato il fratello – voleva fare la modella”.

“Si truccava ogni giorno – ha raccontato Tony al Corriere della Serausava creme per il viso e smalti per far risaltare quella bellezza che, dal suo punto di vista, aveva finalmente raggiunto”. Lui, art director e make-up artist nella moda, conosce bene quel mondo in cui sua sorella voleva a tutti i costi entrare costringendosi a diete sempre più pesanti fino a finire in un buco nero che ti risucchia.

Per questo ha fatto un appello affinché la tragedia di sua sorella non si ripeta ancora: “Le fashion blogger diano l’esempio per prime, evitino di accostare il raggiungimento della forma perfetta ai sacrifici alimentari. Si è belle anche con qualche chilo in più. Io sono pronto a dare una mano se serve. A mostrare le foto di come era diventata Giulia perché altre ragazze non cadano più in quest’errore“.

Quattro anni fa era morto il papà ma, nonostante il dolore, secondo mamma Elena non sarebbe stata quella la causa della malattia di Giulia. Lei era ossessionata dal corpo,non mangiava nulla, beveva solo acqua bollente, saliva e scendeva le scale di casa in piena notte per tenersi in forma.

Collassi e ricoveri, tanti, e ogni volta che veniva dimessa si riprometteva di smettere, “sono stanca dei medici”, diceva. Ma poi ci ricadeva, sempre. Fino all’ultimo, quello nell’ospedale di Lodi, dal quale non è uscita mai più.

(Fonte TGCOM24)

 

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