Antonio Marciano è nato a Napoli nell’aprile del 1971 nel quartiere di Barra. Appassionato di politica sin dai tempi del liceo, partecipa alla costruzione dell’associazione studentesca napoletana contro la Camorra. Diventa segretario provinciale dell’organizzazione giovanile del PD della sinistra di Napoli e intraprende un percorso di natura sindacale e associativa con “Tempi Moderni”, organizzazione di giovani disoccupati e lavoratori precari, presso la Camera del Lavoro di Napoli, divenendo anche il Presidente provinciale della stessa Associazione. Nel 2007 aderisce al percorso del PD con l’incarico di responsabile regionale dell’organizzazione. Nel 2010 è eletto consigliere regionale del PD con oltre 22.000 voti diventando membro della direzione nazionale del PD.
Candidato PD al collegio uninominale del senato di Napoli centro-ovest, ieri agli studi Run di Napoli, era presente per la campagna elettorale insieme ai colleghi di partito Stefania Covello e Marco Rossi-Doria, noi di Linkabile.it, lo abbiamo intervistato.
Il PD e Napoli non vanno molto d’accordo, come si ha la superiorità sulle destra?
“Il nostro partito deve recuperare l’orgoglio e deve far recuperare speranza nella gente. Il nostro motto è <<in cammino con le persone>> di conseguenza saremo sin da subito vicino a loro. Ritorneremo a parlare con la gente e tra le gente, il PD ha fatto molto per Napoli e Campania. Il nostro nemico più grande è l’astensionismo, dobbiamo infondere fiducia alla gente e far capire loro che il destino del paese è legato a quello del nostro partito.
Se dovesse essere eletto prenderebbe la responsabilità di vincere ulteriori battaglie in senato per darle ai cittadini e ai disabili?
“Ritornando ad una sinistra moderna, bisogna organizzare bene il mondo del lavoro che spesso ha meno tutele come una donna in gravidanza o un ingegnere, avvocato che sia. Guardare al lavoro del terzo millennio e ricostruire un’etica che tenga insieme una società ben strutturata per un lavoro di qualità, andare quindi contro i fenomeni del mobbing. Questo è un tema che merita rispetto. Si deve ragionare su quanto vale e costa un lavoro e questo tema non può essere preso in carico da nessuno se non dalla sinistra. La bellezza di un appuntamento antistorico è la bellezza della nostra politica. Bisogna guardare alle competenze e chiudere tutte le falle che il nostro paese ha. Per governare servono persone rigorose e competenti!”
Lei è il promotore del motto “Napoli al Primo posto” diventato anche hashtag per i social. Ce lo spiega?
“E’ ripreso un flusso turistico e si sono aperte nuove attività. C’è vivacità tra le associazioni e strutture di volontariato, ma tanti segnali negativi preoccupano i napoletani come il diritto alla sicurezza, il diritto ai trasporti pubblici spesso poco efficienti e il diritto alla formazione dei giovani. L’ambizione che abbiamo come centro sinistra è un patto tra cittadini e istituzioni, Napoli deve guardare al futuro partendo dalla consapevolezza delle sue energie, dal valore delle sue università e centri di ricerca, dalle sue industrie e dal suo artigianato. Voglio portare in parlamento Napoli è la sua grande storia. Siamo una coalizione fondata sulla coesione sociale, sulla dimensione delle cooperazione europea e internazionale, sul rifiuto delle culture dell’intolleranza e del rancore. Vogliamo di più per Napoli!”
Enrico Esente