Economia e Welfare

ANTONIO TOSTO:”SBAGLIATO NON PREVEDERE IN GIUNTA UNA DELEGA ALLE POLITICHE GIOVANILI”

Con oltre 2.000.000 di giovani la Campania è la Regione più giovane di Europa ma, al tempo stesso, quella più falcidiata dalla disoccupazione giovanile. Agli albori della nuova giunta guidata da Vincenzo De Luca abbiamo fatto un punto della situazione con Antonio Tosto, sannita e presidente del Forum Regionale della Gioventù.

Una nuova giunta, un nuovo Presidente. A che punto siamo con le politiche giovanili in Campania? Che bilancio lascia secondo te Caldoro?tosto

“La Campania è la regione più giovane d’Italia e, al contempo, una di quelle che presenta maggiori problemi per i giovani stessi a causa di numerosi fattori fin troppo noti.

Nonostante ciò, posso affermare che l’attività dei giovani campani nelle politiche giovanili è tra le più elevate e qualificate d’Italia sopratutto grazie al fatto che ormai da alcuni anni le istituzioni locali, a parte qualche eccezione, stanno percorrendo la strada tracciata dalla Carta Europea della Partecipazione dei Giovani alla vita comunale e regionale del Consiglio d’Europa.

La Campania, ad esempio, con la legge regionale 14/89 sulle politiche giovanili, è stata la prima regione ad istituire un organismo regionale di rappresentanza giovanile mentre oggi può vantare la presenza di oltre 200 forum comunali, sorti soprattutto dal 2004 ad oggi, più di ogni altra regione italiana.

Questi dati mostrano senza dubbio che in Campania gli strumenti di partecipazione e rappresentanza giovanile sono una risorsa che i giovani sono in grado di sfruttare al meglio.

Rileggendo i dati degli anni di governo Caldoro, relativamente alle Politiche Giovanili emergono alcuni lati positivi legati ad un nuovo impulso dato sia a livello regionale che locale alle attività dei forum. Di contro, è mancata una rappresentanza istituzionale in Regione che poteva esser garantita con una delega specifica in Giunta alle politiche giovanili e che, al contrario, è restata sempre in capo al Presidente Caldoro.

Anche in questa giunta manca la delega alle politiche giovanili. Come interpreti questa scelta?

“Purtroppo questa volta la delega è del tutto assente. Una scelta che mi ha lasciato rammaricato anche perchè, il 18 giugno 2015, a seguito della proclamazione del neo governatore, ho provveduto ad inoltrargli una nota di saluto in cui ho proposto la formazione di un Assessorato all’ Istruzione, Formazione e Politiche Giovanili. Un assessorato di peso che, andando al di là di una mera rappresentanza istituzionale in seno alla Giunta, potesse accogliere le istanze del mondo giovanile occupandosi di tematiche relative al mondo della scuola, alla formazione professionale ed all’educazione alla cittadinanza attiva.

A quella nota non ho ancora avuto formale risposta e, a quanto pare, i primi passi nella formazione della Giunta non vanno nella direzione auspicata”.

Su quali priorità intende chiamare ad impegnarsi la nuova giunta in materia di politiche giovanili?

“Le Politiche Giovanili per troppo tempo sono state considerate “altra politica”, i giovani visti come “esemplari in via di estinzione”. Tale concezione, utile per alcuni anni ad evidenziare i problemi, oggi è insufficiente a risolverli.

Più che Politiche Giovanili, oggi occorre una “Politica per i Giovani” consapevole che la risoluzione dei problemi che affliggono le giovani generazioni è indispensabile a garantire un futuro sostenibile per l’intero Paese. Le priorità cui indirizzare l’azione politica riguardano la disoccupazione, la dispersione scolastica, la disaffezione sociale, l’illegalità. Problemi che possono essere risolti solo se affrontati con sinergia tra tutti gli attori interessati riservando al terzo settore un ruolo di raccordo con la società civile e puntando su alcune importanti leve economiche e sociali quali l’educazione alla cittadinanza attiva, la formazione professionale, l’autoimprenditorialità giovanile nel settore agroalimentare e turistico”.

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