Il Consiglio dei Ministri ha approvato, nella seduta di ieri sera, il IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2016/2017, ai sensi dell’articolo 1, comma 5, del DPR 14 maggio 2007, n. 103.
Per l’individuazione delle priorità di intervento del Piano, si è partiti da un’analisi dei bisogni dell’infanzia e delle problematiche emergenti a livello nazionale e dalle tematiche che, a livello comunitario e internazionale, sono oggetto nel momento attuale di forte attenzione e rispetto alle quali è richiesta la concreta attuazione degli obblighi internazionali ratificati dall’Italia.
Il provvedimento – proposto congiuntamente dai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e per gli Affari Regionali e le Autonomie, Enrico Costa – definisce un panorama d’interventi a favore dei soggetti in età evolutiva ed è strumento di applicazione e implementazione della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo.
In pratica, il Piano, si articola su quattro aree di intervento: linee di azione a contrasto della povertà dei bambini e delle famiglie; servizi socio-educativi per la prima infanzia e qualità del sistema scolastico; strategie e interventi per l’integrazione scolastica e sociale; sostegno alla genitorialità, sistema integrato dei servizi e sistema dell’accoglienza.
L’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza – istituito dalla legge n. 451 del 1997, assieme alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza – ha tra i suoi compiti statutari la predisposizione di documenti ufficiali relativi all’infanzia e all’adolescenza. Il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, elaborato ogni due anni, ha l’obiettivo di conferire priorità ai programmi riferiti ai minori e di rafforzare la cooperazione per lo sviluppo dell’infanzia nel mondo.