Situazione calda, anzi caldissima per l’Armenia. Il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan si trova al centro di una polemica che coinvolge tutto il paese in seguito alla Rivoluzione di Velluto.
Facciamo un passo indietro e spieghiamo questa rivoluzione. La rivoluzione di Velluto avvenuta in Armenia è il nome che viene attribuito a una serie di eventi organizzati nel mese di aprile del 2018. Le manifestazioni hanno avuto luogo principalmente nella capitale del paese, Erevan, e vi hanno preso parte decine di migliaia di persone. Leader delle proteste è il principale oppositore del governo, l’ex giornalista Nikol Pashinyan. Queste proteste sono diventate sempre più forti, e si sono concluse l’8 Maggio 2018 proprio con l’elezione di Pashinyan per la carica di Primo Ministro.
Ora torniamo al presente. In seguito alla sconfitta militare che l’Armenia ha subito contro l’Azerbaijan nel conflitto del Nagorno Karabakh, l’opposizione insiste per le dimissioni del primo ministro. Allora Pashinyan ha convocato le elezioni prematuramente, così da dare al popolo la possibilità di votare chi reputino debba dimettersi.
“Se l’opposizione parlamentare è d’accordo a tenere elezioni anticipate, anche noi saremo favorevoli alle elezioni anticipate“, ha dichiarato Pashinyan ai suoi sostenitori raccolti in Piazza della Repubblica a Erevan, secondo quanto riportano i media locali.
La mattina del primo Marzo degli attivisti anti Pashinyan hanno fatto irruzione in un palazzo del governo, per protestare contro il Premier, accusato di essere il responsabile della sconfitta nella guerra. Decine di manifestanti entrati nell’edificio hanno scandito slogan per chiedere le dimissioni di Nikol Pashinyan, sottolineando che non c’è posto nel Paese in cui si può rifugiare.
La scorsa settimana Pashinyan ha licenziato il vice comandante dello stato maggiore, Tiran Khachatryan, che aveva apertamente contestato l’analisi del premier sul presunto malfunzionamento dei missili russi Iskander durante il recente conflitto. In risposta, una decina di alti ufficiali delle forze armate hanno firmato una lettera in cui si accusa Pashinyan di voler portare il Paese sull’orlo del collasso, una lettera che il Premier ha denunciato come un “tentato golpe militare“.
Tuttavia ogni medaglia ha due facce, e ciò è visibile dalla metà del popolo a favore del primo ministro. Oltre 20mila persone sono scese in piazza Erevan per mostrare il supporto a Pashinyan.
Una profonda crisi politica che sicuramente non terminerà anche dopo le elezioni anticipate.
a cura di Loris Lo Masto