Dei titoli acchiappa-click ho già parlato. Ai tempi dei social per attirare l’attenzione piccole e grandi testate le provano tutte: ad esempio un uomo ucciso per errore a Portici diventa un uomo “crivellato” dalla camorra, una generica intervista in cui viene citata Scampia diventa un parere sulla morte di Ciro Esposito. Per non parlare dei titoli che incuriosiscono senza dire, tipo: Hai visto cosa è successo a…..? Il lettore incuriosito clicca e scopre che alla diva di Holliwood, mentre faceva la spesa, le si è rotto un tacco. Al momento maledice il titolista, ma è pronto a cascarci di nuovo alla prima occasione.
Il nuovo fenomeno che però negli ultimi giorni si è visto in rete è leggermente più complesso: appare un articolo di una nota testata con un titolo allarmista e completamente falso, tipo “Napolitano morto di infarto”, oppure “morto improvvisamente Beppe Grillo” e ancora “Arrestato il sindaco Nogarin”. Se clicchi sul link l’articolo che appare conserva la stessa immagine, ma l’argomento è tutt’altro. Una strategia acchiappa-click anche questa? No. Uno scherzo di un buontempone? Più probabile. Ma anche un inconsapevole esperimento sociale, poiché sotto questi link sono apparsi i commenti più impensabili, che molte volte utilizzavano un linguaggio violento e rabbioso.
Ma spieghiamo meglio cosa è accaduto: un feature nel sito di questa famosa testata permette a un qualsiasi informatico dotato di un po` di ingegno di manipolare il titolo e riproporre il link con il titolo sbagliato. Il feature è una funzione che a volte è possibile usare per cose a cui i programmatori o i progettisti non avevano pensato, ma non rappresenta un problema tecnico per la stabilità o per il funzionamento del sistema. Dunque non un bug ma una sorta di finestra utilizzabile in questo caso per cambiare il titolo agli articoli.
L’accaduto ha dimostrato che la maggior parte degli utenti dei social non va oltre il titolo, e prende per buono ciò che gli si propina senza non dico controllare la fonte, ma almeno cliccare sull’articolo e leggerlo interamente.
Il sindaco di Livorno, Nogarin, si è sentito addirittura in dovere di smentire la notizia del suo arresto, e pare abbia intenzione di rivolgersi alla Polizia Postale, forse proprio per il sentore che qualcuno possa aver preso sul serio la notizia fasulla.
La raccomandazione che facciamo dunque ai nostri lettori, ma anche a quelli degli altri, è di andare oltre il titolo, di leggere tutto l’articolo, ma soprattutto di azionare il cervello. Un lettore critico e consapevole è meno condizionabile, e sa orientarsi meglio nella jungla dell’informazione che oramai e diventata internet.