La notte di San Lorenzo, come ogni anno, milioni di persone alzeranno il naso al cielo per vedere le stelle cadenti. Ma come mai le osserviamo proprio in questo periodo?
La notte tra il 12 e il 13 agosto cade la sera di San Lorenzo. In questo momento magico, il cielo è attraversato da uno sciame di stelle cadenti che sembrano protendersi verso la terra. Tradizione vuole che le persone che riescano a vederne una possano esprimere un desiderio che, secondo gli ottimisti, dovrebbe avverarsi. Sono stati scritti libri e realizzati film su questo fenomeno scientifico, che in realtà ha una spiegazione molto razionale. Nessuna fata discende sul nostro pianeta a cavallo di stelle cadenti, e di certo queste non trasportano nemmeno alieni pronti a invaderci. Ma come mai le vediamo proprio nella notte di San Lorenzo?
Il perché la notte di San Lorenzo e il mese di agosto in generale sia attraversata da questi fasci luminosi, è in realtà molto semplice. Partiamo chiarendo un concetto: quelle che vediamo non solo stelle cadenti, ma meteoriti che, quando si scontrano con l’atmosfera terrestre, prendono fuoco creando la famosa “coda”. Questo fenomeno è particolarmente visibile in agosto perché, proprio in questo periodo dell’anno, la Terra passa all’interno di uno sciame di meteore. Stiamo parlando delle Perseidi, chiamate in questo modo perché provengono dalla costellazione di Perseo.
Quest’anno per chi se le fosse perse nel periodo estivo arriva un’altra opportunità, occhi al cielo in queste sere di ottobre: sono in arrivo le Orionidi, le stelle cadenti d’autunno, così chiamate perché sembrano provenire da una regione nei pressi della costellazione di Orione. “Si tratta di meteore originate da polveri e detriti persi dalla cometa di Halley durante vecchi passaggi vicino al Sole”, spiega Paolo Volpini, dell’Unione Astrofili Italiani (Uai).
Il periodo migliore per vedere la pioggia delle Orionidi è tra il 18 e il 23 ottobre. In condizioni ideali se ne possono scorgere alcune decine nell’arco della notte. “In ottobre infatti – precisa Volpini – le giornate iniziano ad accorciarsi vistosamente, in media di 1 ora e 21 minuti. E con le notti più lunghe – aggiunge l’esperto – si presentano le condizioni ideali per osservare il cielo. Dopo mezzanotte godremo di una finestra osservativa utile fino a circa le 3:30. Più tardi – precisa Volpini – la Luna inizierà a disturbare col suo chiarore”.
Non c’è una serata privilegiata per le osservazioni, fanno sapere gli esperti. “Le Orionidi non hanno un unico massimo ma una serie di variazioni della frequenza, dato che la Terra – precisa Volpini – nel suo moto nello spazio incontra zone più o meno dense di meteore. L’osservazione degli sciami meteorici inoltre – chiarisce l’esperto – è più proficua quando il punto di provenienza delle meteore, il cosiddetto radiante, è alto in cielo. Nelle prime ore dopo il tramonto Orione non è ancora sorto, ma si trova ancora sotto l’orizzonte. Bisogna, quindi, aspettare la seconda parte della notte – conclude Volpini – per vedere crescere il numero di meteore dello sciame”.