L’allarme è stato diffuso da un rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), organismo in seno alle Nazioni Unite. I dati sono poco rassicuranti si stima che oltre la metà della popolazione mondiale non gode di alcuna forma di assistenza sanitaria, neanche la più elementare. I numeri raccolti fanno capo a oltre 100 paesi e fornite da 114 governi, descrivono una situazione critica che non favorisce la stabilità sociale e aggrava l’illegalità. Non è tra le migliori la percentuale dei paesi garantiscono la sicurezza del reddito per i bambini, meno del 60 per cento. Ed è proprio l’infanzia a soffrire maggiormente di queste carenze dato che, come sottolinea l’UNICEF, «la protezione sociale è essenziale per aiutare i bambini a uscire dalla povertà e a salvarsi dai suoi effetti devastanti». Invece, nel mondo, solo il 35 per cento dei bambini ha accesso a una forma di protezione sociale e le cifre variano dall’87 per cento dei bambini europei e dell’Asia centrale al 66 per cento di quelli che vivono in America, al 16 per cento dei bambini africani. Di conseguenza un bambino su cinque vive in povertà con meno di 1,90 dollari al giorno, mentre quasi la metà cresce in una situazione definita povertà moderata che significa tirare avanti con 3,10 dollari al giorno. Restano ancora molto basse le percentuali che emergono, sarebbe necessario un interessamento e più attenzione da parte dei governanti e dei politici verso un cosi delicato settore.
Raffaele Fattopace