Nemmeno l’aiutino nel finale del Var, che le ha concesso un più che generoso rigore dopo aver subito la rimonta di due gol dall’Atalanta, ha consentito alla Juventus di tenere il passo in classifica del Napoli neo capolista in solitario. Una partita da romanzo popolare. Una partita ricca di emozioni e di colpi di scena, quella di Bergamo, dove i bianconeri hanno giocato benissimo nel primo tempo per poi arrendersi all’arrembante ritorno di fiamma dei padroni di casa, sospinti dal pubblico delle grandi occasioni (ventimila presenze sfiorate sugli spalti senza incidenti, gestione encomiabile dell’ordine pubblico con soli cento effettivi in più annunciati alla vigilia).
Le contendenti, alle prese con il doveroso seppur non troppo ampio turnover dopo i rispettivi impegni di coppa, iniziano studiandosi e il sinistro molle a convergere di Bernardeschi al 3′ sull’asse orizzontale Dybala-Higuain è una variazione al copione incapace di indirizzare l’inerzia. Ma i bianconeri sono un diesel che esce alla distanza concretizzando la supremazia territoriale dopo un paio di fiammate. Atalanta-Juventus è come un grande romanzo popolare in cui trovi un po’ di tutto: l’esordio con gol di Bernardeschi, la conferma di Higuain, i dispetti del promesso sposo (Caldara) e dell’ex amico (Cristante lanciato al Milan da Allegri), due interventi della Var (uno contro e uno pro i bianconeri) e un rigore sbagliato (da Dybala). Finisce 2-2, con la Signora che ferma a 6 la sua striscia di vittorie di fila all’esordio, perdendo la vetta, e con tanti complimenti alla squadra sfrontata di Gasperini, che si conferma bestia nera dei bianconeri