L’attentato a Istanbul del 13 novembre ha fatto 6 morti e circa 80 feriti.
Si riapre una pagina nera per il paese, già vittima di numerosi attacchi terroristici dal 2015 al 2017.
L’artefice del gesto è stata arrestata poco dopo e annunciato dal ministro dell’Interno Soumeylan Soylu che ha subito dichiarato: “Secondo i risultati delle nostre indagini, l’organizzazione terroristica del PKK è responsabile dell’attacco”.
Ahlam Albashir, questo il nome dell’attentatrice siriana che ha confessato di far parte del PKK curdo. Secondo la Turchia, la donna sarebbe entrata in maniera illegale nel paese dal nord della Siria e, dopo l’attentato, voleva scappare in Grecia.
L’accusa al PKK è partita fin da subito proprio dal presidente Erdogan: “Secondo le nostre conclusioni, l’organizzazione terroristica Pkk è responsabile dell’attacco. Riteniamo che l’ordine sia partito da Kobane”.
Il PKK
Il Partito dei lavoratori del Kurdistan, o PKK, risale al 1978 ad Est della Turchia. Diversi Stati ritengono sia un’organizzazione terroristica perché pratica la lotta per liberare il Kurdistan e renderlo indipendente. Hanno applicato una forte resistenza negli anni sfociata nel conflitto curdo-turco.
Per molto tempo sono stati emarginati, oppressi e privati dei diritti fondamentali. La rivolta ha portato ad estremi atti di violenza sfociati in terrorismo vero e proprio, per questo è ritenuta dalla Turchia una vera e propria organizzazione criminale.
Erdogan aveva chiesto di cessare l’entrata in Svizzera e Finlandia a curdi e di espatriare dalla Turchia 73 persone considerate terroriste.
Anche se l’attentatrice avrebbe confessato, l’attacco è stato smentito dall’organizzazione PKK, quindi non si hanno prove certe che siano stati effettivamente loro.
La questione tenderà a prendere risvolti negativi poiché la Turchia è da sempre in contrasto con i curdi, colpevoli di lottare per la propria indipendenza.
Un tema particolarmente sentito, soprattutto in questo ultimo anno, dove in Ucraina si cerca di resistere agli attacchi di guerra che sferra ogni giorno la Russia.