L’attacco di Cambrils, a Sud, di Barcellona non è stata opera di un lupo solitario, ma di una cellula vera e propria composta tra 9 e 12 persone. La polizia, nella notte, ha ucciso i 5 terroristi , i 3 arrestati e vi è poi un uomo in fuga. Altre indagini si attendono dalla identificazione dei cinque terroristi uccisi stanotte a Cambrils. L’attacco di Cambrils è stato organizzato con dinamiche simili a quella vista a Barcellona, ma avrebbe potuto avere conseguenze anche più gravi se i terroristi fossero riusciti a scendere dall’auto e a sparare tra la gente: intorno a mezzanotte un’Audi A3 ha imbucato a tutta velocità il lungomare della cittadina balneare, travolgendo diverse persone prima di essere intercettata da una pattuglia dei mossos d’esquadra. Nel conflitto a fuoco sono stati uccisi quattro terroristi, di una persona che poi è morta in ospedale. I terroristi avevano con se delle cinture imbottite, ma gli artificieri hanno accertato che erano finte e non c’era esplosivo, mentre una sesta persona collegata all’attacco è stata arrestata più tardi per le strade della cittadina. L’attacco, in se stesso ha causato il ferimento di sei civili e di un poliziotto. Tuttavia, il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha avuto questa mattina una conversazione telefonica con il Premier spagnolo Mariano Rajoy al quale ha espresso il cordoglio, l’amicizia e la solidarietà di tutta l’Italia per l’attentato . A Rajoy Gentiloni ha sottolineato l’unità e la fermezza di fronte al terrore che non l’avrà mai vinta sulla libertà e la democrazia. Il Premier spagnolo ha assicurato la massima collaborazione all’Italia e ai paesi che hanno avuto persone colpite nell’attacco di Barcellona. Il premier Rajoy ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale in Spagna, invitando i partitti ad unirsi contro il terrorismo, esprimendo che: “Sono assassini, criminali che non ci spaventeranno. Tutta la Spagna è Barcellona. Le Ramblas torneranno a essere di tutti” . Mentre, il Papa ha appreso con “grande preoccupazione quanto sta accadendo. Prega per le vittime di questo attentato e desidera esprimere la sua vicinanza a tutto il popolo spagnolo, in particolare ai feriti ed alle famiglie delle vittime“.Intanto, è certo che gli attentatori non avevano precedenti per terrorismo. A dirlo è il procuratore capo dell’Audiencia nacional spagnola, Javier Zaragoza a Cadena Ser, anche se non è del tutto chiaro se l’uomo che ha noleggiato il furgone che ha seminato la morte sulla Rambla sia ancora in fuga o sia tra gli attentatori uccisi nella notte a Cambrils. Lo stesso procuratore ha poi sostenuto che i terroristi entrati in azione ieri e nella notte non sono lupi solitari, bensì inseriti in una cellula terroristica che ha base, in Catalogna “pianificata e organizzata“.