Lo avevano da tempo messo nel mirino, schernendolo con scherzi anche violenti e, dietro minacce, costringendolo alla frequente umiliazione di abbassarsi i pantaloni. Ma quasi tutta la classe, una seconda media dell’istituto “Leonardo da Vinci” di Avellino, partecipava alla persecuzione nei confronti di un 12enne, che l’ultima volta, il 7 maggio scorso, approfittando della momentanea assenza del docente, è stato aggredito da un coetaneo, considerato il “capo” dei bulli, scaraventato a terra e colpito da calci all’addome e al volto. L’insegnante, tornando in classe, ha notato il pallore nel viso della vittima, si è fatta raccontare l’accaduto ed ha scritto sul registro di classe una nota punitiva per tutti gli altri alunni. In seguito il ragazzino ha accusato un malore ed è finito in ospedale, dove è stato trattenuto per due giorni in osservazione. I genitori hanno denunciato l’accaduto alla Questura di Avellino: la Squadra Mobile ha ricostruito la vicenda, raccogliendo la testimonianza della povera vittima.