Economia e Welfare

Banca Centrale Libanese, spiccato mandatao di arresto dalla Francia per illeciti al Governatore

Beirut, stando a  quanto riportato dai diversi media locali,  il giudice istruttore francese, incaricato dell’indagine in corso da due anni sul patrimonio europeo di Riad Salame, ha emesso l’ordinanza dopo che il governatore non si è presentato all’interrogatorio programmato a Parigi. La giustizia francese,  ha reso pubblico un mandato di arresto internazionale, nei confronti del governatore della Banca Centrale del Libano, accusato in diversi Paesi europei e in Libano stesso,  di riciclaggio di danaro e illeciti finanziari, commessi dal 1993 al 2019, per un valore di almeno 300 milioni di euro.

I legali del noto banchiere libanese, hanno giustificato l’assenza del governatore, il cui mandato scade il prossimo luglio dopo trent’anni alla guida dell’istituto, adducendo ragioni formali ed in una nota hanno asserito: la citazione,  è stata inviata solo 10 giorni prima della data dell’interrogatorio, parlando di tempi  e termini, non rispettati. Citato dalla stampa locale, Salame, ha ribadito la propria estraneità alla vicenda giudiziaria e non ha accennato alla possibilità di dimettersi dall’incarico di Governatore della Banca centrale Libanese. Fonti giudiziarie libanesi, hanno spiegato, che la polizia locale ha più volte tentato di recapitare in tempo utile l’ordine di comparizione per l’interrogatorio in Francia, ma  ciò non è stato possibile in quanto il governatore non è stato reperibile. Il Libano, nella sua organizzazione giuridica,  non prevede l’estradizione dei propri cittadini, ma applica le decisioni dei tribunali stranieri che li riguardano.

Questa notizia, porta a riflettere ancora una volta, sulle condizioni precarie economiche del Paese, che da diversi anni vive un periodo molto critico ed instabile dal punto di vista economico e finanziario. I libanesi, pur essendo sottoposto a continue rinunce  e rincari non ultimo l’aumento del pane che innescò una decisa protesta, ancora  si avverte il peso dell’esplosione che nell’agosto 2020, devastò con enormi danni la parte infrastrutturale dell’intera area portuale e le città  limitrofe di Beirut.  L’intera nazione, resta in attesa di chiarimenti da parte delle istituzioni bancarie, che spero faranno piena luce su questa particolare vicenda.

A cura di: Raffaele Fattopace

 

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