Bangladesh, con non poche complicazioni, un convoglio del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha
visitato ieri due campi profughi in Bangladesh. Nella tendopoli, sono ospitati migliaia di rohingya
sfuggiti alle violenze in Myanmar. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, il nucleo di delegati
composto da 24 persone è stata guidata da Gustavo Adolfo Meza-Cuadra Velásquez, diplomatico
peruviano, la visita ha toccato per prima un campo al confine con il Myanmar e poi un altro nel
distretto di Cox Bazar. L’arrivo del convoglio, ha fatto si che i rifugiati in minoranza musulmana si
sono riuniti davanti all’ingresso dei campi. In tale occasione, i rifugiati organizzatosi con una
delegazione rappresentativa ha fatto pervenire ai diplomatici una missiva contenete tredici
richieste, tra cui la presenza di un’equipe internazionale con compiti di vigilare in termini di
sicurezza, il rimpatrio in Myanmar con un la supervisione delle Nazioni Unite e la concessione della
cittadinanza birmana. Circa 700.000 persone della minoranza rohingya si sono rifugiate in
Bangladesh dall’agosto dello scorso anno, in seguito alle violenze esplose nello stato settentrionale
di Rakhine. Alla fine del tour di tre giorni in Bangladesh, la delegazione dell’Onu si recherà anche
nel Rakhine. Alle Nazioni Unite, spetta un delicato compito di sorveglianza, controllo e sicurezza a
favore di un popolo che recentemente è stato bistrattato e che chiede di fare rientro presso le loro
origini.
Raffaele Fattopace