Fin dalle prime battute, un combattivo Bassolino va giu’ duro contro la Direzione del Pd: “Vogliono restare attaccati alle poltrone? Restino pure, ma dopo un risultato come questo bisogna sapere che nella coscienza della citta’, molti dirigenti che sono rimasti ai loro posti, sono considerati come degli “occupanti abusivi” delle loro cariche, come molte cose abusive presenti a Napoli. Ecco le prime parole di Bassolino alla Fondazione Sudd Onlus di Napoli, dove si e’ analizzata nei minimi dettagli la ricerca a cura di Michele Caiazzo, in collaborazione con Feliciano Rega, Giulio Bladier, Rosa Barone,“Elezioni Amministrative 2016 , analisi e riflessioni sulle Comunali di Napoli“, utilizzando elementi comparativi tra le elezioni del 2016, rispetto alle tornate elettorali precedenti. L’ex sindaco di Napoli, animato da principi di rivalsa nei confronti di chi, lo ha accantonato, ritiene tutt’ora una grave mancanza, il silenzio dei protagonisti della fallimentare tornata elettorale del Pd alle amministrative: “Penso che sia doveroso riflettere e discutere sui risultati elettorali di giugno scorso, anche perche’ dalle sconfitte si puo’ anche imparare, si deve imparare; purtroppo a livello nazionale, e’ da constatare una discussione finora insufficiente del Partito. Se ne parlato poco nella direzione del Partito, non se ne parlato per nulla in assemblea nazionale e questo mi fa male. A Napoli, nelle elezioni amministrative e dopo, la comunicazione e’ stata inesistente, ancora oggi non e’stata convocata la Direzione Provinciale del Partito. E’ incredibile questo silenzio, inoltre non viene neanche chiamato il corpo del Partito, a questa doverosa riflessione per fare tutti quanti un passo in avanti, per imparare la lezione. Bassolino cerca anche nuove sinergie, e apre al confronto con nuove realta’ del territorio:” Io penso che i pochi circoli ancora aperti a Napoli, devono restare aperti anche in Estate. Se cerchiamo di motivarli e coinvolgerli aprendoci al confronto , nei quartieri, nella municipalita’, guarderemmo la realta’ della citta’ nelle sue forme ed espressioni. Per l’ex candidato sindaco 2016 Pd, il termometro politico del Pd e’ racchiuso in un dato preciso, ma sconfortante:” L’11% è il valore che i napoletani hanno attribuito a una campagna elettorale sbagliata oltre che ad un candidato perdente, mentre ben altri avrebbero potuto essere i risultati. E’ un ruolo che bisogna riconquistarsi, aprendosi e chiamando a discutere con le varie realta’ della citta‘”. Anche il promotore della ricerca, Michele Caiazzo e’ molto preoccupato dalla situazione politica attuale, sopratutto all’interno del centro-sinistra: “Queste elezioni dimostrano due cose fondamentali: la prima che c’e un altissimo tasso di astensionismo, addirittura al ballottaggio solo il 35% degli aventi diritto al voto, benche’ sia stato eletto un sindaco in modo legittimo. La legge elettorale non prevede particolari limitazioni di maggioranza, pero’ il dato politico e’ che il sindaco dal punto di vista politico esprime la minoranza degli elettori della citta’. Il secondo punto e’ la debacle del partito democratico, un ridimensionamento in toto, un dato che dovrebbe far riflettere se si pensa al risicato 11% della campagna elettorale, il minimo storico del Partito Democratico a Napoli.
Alla discussione sono intervenuti molti presenti, dando il loro contributo di idee e considerazioni.