Per Antonio Bassolino, ospite a “Dentro i Fatti, la trasmissione di Samuele Ciambriello, “Le Dolomiti di Napoli” dividono De Magistris e Caldoro, mettendo in secondo piano decisioni non più rimandabili. La crisi dei trasporti, la manutenzione della città e la cultura dovrebbero essere al centro dell’agenda politica per l’ex governatore. Su Renzi non ha dubbi: ha iniziato bene.
Il rapporto tra le istituzioni, il Sindaco di una Città e il Governatore della Regione, dovrebbe prescindere dalle logiche di partito. Non ci si dovrebbe scontrare ma agire insieme per il bene comune. È la sintesi di Antonio Bassolino sulla crisi e gli scontri tra le due più importanti istituzioni della città di Napoli e la Campania. Uno scontro che si riversa in tutto quello che entrambi toccano e che, all’opposto del Re Mida, non trasformano in oro ma in un metallo di bassa lega. Così è stato per i trasporti, per il porto di Napoli, Città della Scienza e per il San Carlo.
“Una volta, con l’assessore Cascetta, i trasporti – secondo Bassolino – erano la prima scelta perché significano mobilità per i cittadini e posti di lavoro. Da qualche anno non sono più un settore importante. Il porto di Napoli, invece, da lavoro direttamente e indirettamente a decine di migliaia di persone. Facemmo tanto per portare la cinese COSCO in città e adesso va in Grecia”.
Su De Magistris “non sono deluso perché non mi sono mai illuso. Già l’immagine del sindaco con la bandana in testa la diceva lunga sin dal primo giorno”. E dal sindaco di Napoli all’ex di Firenze il passo è lungo. Renzi infatti ha iniziato a lavorare bene ed è “importante la scelta che ha fatto di dare in busta paga 1000 euro di più all’anno a milioni di lavoratori. Sinistra significa questo: dare a chi ha di meno. Questo dopo molti anni è il primo segnale di sinistra che il governo riesce a dare e Renzi fa questo”. Sul Job Act “la concertazione non deve legare le mani ai governi nazionali. Bisogna riuscire a trovare la via di mezzo tra l’eccesso di concertazione e il lasciamo da parte i sindacati”.
Ciò che non ha funzionato in questi anni è stato il Partito Democratico che non ha saputo interpretare “il ruolo di opposizione contro De Magistris e Caldoro. Penso che l’opposizione debba essere fatta per il bene della città. Mi auguro che a livello locale si cerca di essere dinamici ed in movimento così come Renzi lo è a livello nazionale”.
A chi chiede se si candida per le prossime elezioni europee risponde: ogni volta che ci sono le elezioni mi chiedono se mi candido. Nelle settimane prima delle prossime elezioni europee andrò via per realizzare un mio sogno”.