Un discorso da candidato e da “analista politico” (come lui stesso ama definirsi) quello tenuto ieri da Antonio Bassolino nel corso della presentazione del libro “Caste e castighi. Il dito nell’occhio” (ed. Guida) di Samuele Ciambriello. Interrogato dalla giornalista Simona Brandolini sulla sua ipotetica candidatura a Sindaco di Napoli, Bassolino ha “ribaltato” la discussione partendo da due basi fondamentali, la città e il parto. Alla domanda sulla sua candidatura, infatti, ha così risposto: “Il punto non sono io. Il punto è la città, poi il Pd e infine io. Tutta la discussione in atto non avrebbe nessuna ragione d’essere se non ci fosse la situazione attuale. Noi andiamo alle elezioni a maggio con un Sindaco uscente e una giunta uscente. Se il Sindaco avesse fatto bene, se ci fosse in città un giudizio positivo sull’operato dell’amministrazione, la situazione sarebbe già chiusa perché un sindaco che ha fatto bene, normalmente può essere rieletto al primo voto. Ma non è così perché tra i cittadini c’è grande insoddisfazione e sfiducia. Quando c’è l’elezione diretta – ha continuato Bassolino – si vota sull’uscente e poi sul candidato entrante. Anche alle Regionali ultime, prima ha perso Caldoro e poi ha vinto De Luca, perché il primo giudizio si è dato su Caldoro che non ha convito i cittadini.
Bassolino ha poi parlato di elezioni in salita per tutti: in salita per il Pd, per de Magistris e per il Movimento 5 Stelle. “Le prossime Comunali – ha dichiarato – sono per tutti in salita, tutti i partiti e tutti i candidati devono fare questa salita perché si parte dall’astensionismo del 60% di 3 mesi fa, esclusi i 5 stelle che hanno avuto un ottimo risultato diventando il primo partito a Napoli”.
Fondamentali, secondo Antonio Bassolino, sono le Elezioni primarie. Importanti per i candidati, in quanto avranno la possibilità di instaurare un rapporto con i cittadini prima della campagna elettorale e importanti per chi andrà a votare in quanto avrà la possibilità di scegliere i candidati de proprio partito. “Se il Pd decide di fare le Primarie fa una cosa utile per la città e per se stesso, perché rende i cittadini protagonisti e se le fa costruisce un mezzo di cammino per questa salita. Se il candidato è sbagliato senza le Primarie la partita è persa in partenza. Sarebbe un bene per la città se anche a destra trovassero forme di partecipazione per gli elettori e i cittadini. Una democrazia si regge su più gambe. Il Pd deve scegliere una strada democratica, poi ognuno sceglie se si sente in grado di dare il proprio contributo a questa battaglia”.
A chiusura del suo intervento, Bassolino ha citato Roma e Milano, che insieme a Napoli, sono chiamate a scegliere il nuovo Sindaco. “A Maggio prossimo si voterà a Milano, a Napoli e a Roma: altro che elezioni politiche generali, queste 3 città rappresentano 3 elezioni politiche generali insieme! A Milano hanno già deciso la data delle Primarie, a Napoli si può decidere di farle prima, ma l’importante è decidere presto quando farle, non per i singoli, ma perché fissate le Primarie, anche quelli che vorranno candidarsi potranno discutere di programmi. Fissata la data, ci si muove, ci si rapporta alla città: se questo non viene fatto, ogni giorno che passa è un metro di quella salita a vantaggio di de Magistris e dei Cinque Stelle. Se il candidato viene scelto chiusi un una stanza, la battaglia diventa più difficile”