Sala gremita per la presentazione del libro di Samuele Ciambriello “Caste e castighi. Il dito nell’occhio” presso l’Associazione Rosso Democratico di Napoli. All’incontro, coordinato dalla giornalista Simona Brandolini, hanno preso parte Antonio Bassolino, Vincenzo Acampora e Mario Festa.
Dopo i saluti del presidente dell’Associazione Rosso Democratico Mario Festa e dopo l’introduzione di Vincenzo Acampora, il lungo intervento di Antonio Bassolino.
Questo libro – ha affermato Bassolino – è sinonimo di grande libertà di pensiero. Partiamo dalle caste: ci sono quelle politiche e quelle legate alle grandi professioni. In Italia rompere i monopoli nelle classi professionali è molto duro. Bersani, in qualità di ministro (e sarebbe stato un ottimo presidente del Consiglio se ci fosse stato un segretario di partito favorevole alla sua elezione), fece le prime coraggiose riforme sulle quali bisognerebbe andare avanti con coerenza e con forza per superare tante caste.
Molto duro il monito di Bassolino contro le povertà. La vera anima del libro di Ciambriello – ha continuato Bassolino – oltre alla battaglia contro le caste, è la passione dell’autore per le battaglie contro le povertà e questo è un grande filo rosso democratico. La lotta contro le povertà è un tema molto attuale. In quest ore a Napoli – ha aggiunto Bassolino – il presidente dell’Inps Tito Boeri ha posto l’accento su questa drammatica realtà che non riguarda solo il Meridione, perché tutto il Paese si è impoverito negli ultimi dieci anni. Noi siamo stati la prima regione italiana ad approvare un reddito di cittadinanza e trovo assurdo – ha evidenziato il presidente Bassolino – che il governo nazionale, così come il governo Prodi, non è mai riuscito ad approvare misure di cofinanziamento. Un monito molto forte quello di Bassolino, alimentato dalla contestualizzazione della situazione italiana in Europa: avremmo potuto migliorare la legge e oggi invece siamo, insieme alla Grecia l’unico paese europeo che non ha misure di contrasto alla povertà e questo è un patto di inciviltà in un paese come il nostro. Oggi Renzi sbaglia – ha proseguito Bassolino – quando sottovaluta questo punto dicendo che la cosa importante è creare lavoro. Certo, è importante ma per un lungo periodo resterà il nocciolo duro della povertà e il ritorno di forme di miseria. Una politica che non sa misurarsi con queste cose non va da nessuna parte. Il 60% dei cittadini non va a votare sia per protesta politica, sia perchè si accorge che non cambia nulla perchè migliaia di famiglie non arriva al 10 del mese. Il mio augurio è che fin dalla prossima legge di stabilità il governo cominci a lavorare su misure di contrasto alla povertà.
Nel corso del suo lungo intervento, Bassolino ha posto l’accento su un altro tema molto delicato ma poco discusso: lo tsunami demografico in corso da molto tempo nel nostro Paese. Migliaia di giovani vanno via dall’Italia perché il nostro è un Paese fermo. Questo dovrebbe essere uno dei problemi principali che le classi dirigenti dovrebbero affrontare. Attraverso questa fuga di giovani menti brillanti, noi ci priviamo delle forze migliori. Abbiamo bisogno di dare una prospettiva ai giovani – ha concluso Bassolino – e salvare coloro che hanno un piede sulla riva dell’illegalità, abbiamo il dovere di portare i giovani sulla riva giusta e per poterlo fare è importante la speranza e il recupero. Ma illegalità non è spesso una conseguenza della povertà perché molti poveri conoscono la strada giusta.